Rubrica "Visti per Voi": al Mengoni va in scena una delle più grandi opere di Shakespeare

Vista, al Mengoni, una “Bisbettica domata” che, dietro l’apparente levità, ha tutta la forza della tragedia. Uno Shakespeare ridotto senza tradimenti e calato nella contemporaneità. Uno spettacolo che interpreta il senso originale della farsa, ma si fa drammaticamente vero.

Tra scene mobili, finestre e porte che si aprono e si chiudono in perfetto sincronismo, atteggiamenti ridicoli e gestualità esagerate. Ma, dietro le rime e le cantatine, s’intercetta il dramma della condizione femminile che, dismesso il tono della farsa, si veste dei panni del dramma.

Il gruppo Factory Compagnia Transadriatica (Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Daria Paoletta, Luca Pastore, Fabio Tinella) sta tutto dalla parte di Caterina. È lei la vera vittima, malgrado le sue uscite da pazza, che rivelano uno spirito contestatore e femminista. In un mondo in cui il maschilismo e le convenienze sociali, l’interesse economico   e l’ipocrisia sembrano distruggere le ragioni del rispetto e della dignità. Altro che matta! Caterina è l’unica persona che si ribella a uno stato di cose inaccettabile e ne paga pesantemente il prezzo.

Insomma: tutt’altro che una commedia. Come commedia non era nemmeno la storia di Mirandolina, donna lavoratrice, furba di necessità. Nella narrazione, Caterina piega la testa, giocoforza. Ma possiamo immaginare che il suo spirito, intimamente indomito, ribolla di rabbia e di frustrazione.

Una rilettura – quella di Francesco Niccolini e di Tonio De Nitto – che non concede nulla alla banalità della tradizione e che interpreta in modo originale lo spirito vero di questa tragedia scespiriana. E non è casuale che la mite Bianca venga interpretata da un maschio “en travesti”. Narrazione rivolta al presente. Che finisce con l’assumere la connotazione di un “noir