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Un libro su Guareschi scritto dal perugino Lamberto Fornari, la super presentazione a Palazzo della Penna

Un libro che corona degnamente un anniversario. La ricorrenza è quella del mezzo secolo dalla scomparsa di Giovannino Guareschi e i 110 dalla nascita

.Un libro che corona degnamente un anniversario. La ricorrenza è quella del mezzo secolo dalla scomparsa di Giovannino Guareschi e i 110 dalla nascita. Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi era il suo vero nome e Guareschi scherzava sul fatto che un omone come lui fosse stato battezzato "Giovannino".

Lo scrittore perugino Lamberto Fornari, con la postfazione di Alberto Guareschi, figlio dello scrittore, e l’introduzione del giornalista Egidio Bandini (della Gazzetta di Parma, giornale presso il quale Guareschi lavorò), ha realizzato – per Guerra Editore – il volume “Guareschi ed i suoi 23 lettori”.

La presentazione (col patrocinio del Comune di Perugia) si svolgerà mercoledì 12 settembre 2018 alle ore 18,00, a Palazzo Penna.  L’evento è organizzato da Munus. Il titolo del libro origina dall’affermazione di Guareschi di scrivere per i propri 23 lettori, prendendo spunto, in maniera più contenuta, da Alessandro Manzoni che affermava di scrivere per i suoi “25 lettori”. Si consideri che Guareschi è, in assoluto, lo scrittore italiano più tradotto nel mondo. Scrisse per giornali e riviste satiriche. Fu collaboratore del “Bertoldo”, allora diretto da Cesare Zavattini.

Un volume, quello di Fornari, che si preannuncia come documentatissimo e interessante. Specialmente per i tanti ammiratori della coppia Don Camillo-Peppone, personaggi della Bassa emiliana, immarcescibile binomio di amici-nemici per motivi ideologici. È noto che Guareschi era un inguaribile bastian contrario e venne arrestato per aver inveito contro Mussolini. Rifiutò di  combattere per la Repubblica di Salò e fu recluso nei campi di prigionia tedeschi.

Cattolico, monarchico e anticomunista, bersagliò e fu spesso bersagliato dai vari partiti. Per la celebre vignetta del compagno con tre narici (“trinariciuto”), Togliatti lo insultò con l'appellativo di "tre volte idiota moltiplicato per tre" e definendolo "l'uomo più cretino del mondo", ma lui non se ne adontò. Offese Einaudi (capo dello Stato) e De Gasperi (capo del Governo) e pagò – ingiustamente –  le proprie  posizioni col carcere per diffamazione.

Appunto, come esergo, il volume porta i versi autoironici: “Ci appelliam solo alla Storia / né si offusca il nostro onore / se la via della vittoria / ci conduce a San Vittore!”. Un’occasione, dunque, per conoscere ed apprezzare la figura di questo scrittore provinciale-internazionale.

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