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Un cineasta coi fiocchi, legato a Perugia e che a Perugia torna per presentare una sua opera documentaristica pluripremiata

Stasera al Post Mod un evento che ha carattere di ghiotta occasione per conoscere un lavoro rigoroso, scritto con tecnica e con cuore

Un cineasta coi fiocchi, legato a Perugia e che a Perugia – dove si è formato – torna per presentare una sua opera documentaristica pluripremiata. Mi piace incidentalmente ricordare che il regista è figlio della validissima collega Luciana Frau, per anni apprezzata giornalista presso il Comune di Perugia.

Stasera al Post Mod un evento che ha carattere di ghiotta occasione per conoscere un lavoro rigoroso, scritto con tecnica e con cuore. Sotto i riflettori Emiliano Dante, che ha esordito come regista nel 2003, con la serie di cortometraggi sull’abitare “The Home Sequence Series”. Dopo altri corti, ha realizzato i documentari sulla vita postsismica “Into the Blue” (2009) e “Habitat - Note personali” (2014), entrambi presentati al Torino Film Festival, avviando una trilogia che si chiude proprio con “Appennino”, in programma stasera.

Dante (che è pure fotografo, saggista e narratore) ha anche diretto il lungometraggio di finzione “Limen” (2013) perseguendo costantemente un’idea di autorialità che comporta l’assunzione di una responsabilità totale del prodotto. Infatti realizza sceneggiatura, montaggio, musica, fotografia, animazioni. 

“Appennino”, già presentato in concorso al Torino Film Festival, è un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L’Aquila (città dove il regista è nato e nella cui università è docente di Storia dell’Arte contemporanea), e prosegue con i terremoti nell'Appennino centrale del 2016-17, fino all’asilo dei nuovi terremotati a San Benedetto del Tronto.

La lunga serie di nomination e premi, vinti in Italia e nel mondo, accredita Emiliano Dante come uno degli autori più interessanti e promettenti del panorama internazionale. Ha vinto in Italia e in Marocco, in Turchia e in Azerbaigian. A riprova di come il suo linguaggio rigoroso e i suoi contenuti appassionati riescano a far breccia in contesti differenti e fra diverse sensibilità. Lo spettacolo e l’incontro con l’autore sono a ingresso libero e gradito.

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