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Perugia, rivive l'emozione della "calata" del Sant'Anello: in cattedrale le visite guidate serali in notturna

La reliquia verrà estratta dalla cassaforte e mostrata ai fedeli. Genesi e Isola di San Lorenzo hanno organizzato tour guidati a partire dalle 19.30 del 29 luglio

La “calata” del Sant’Anello è un rito che si ripete ogni anno il 29 luglio nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. La reliquia ritenuta dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe viene esposta alla venerazione dei fedeli: nei giorni che precedono il perdono di Assisi (2 agosto e il 12 settembre per la festa della Madonna delle Grazie) dopo un cerimoniale che inizia con l’apertura della cassaforte posta a otto metri d’altezza sopra l’altare della cappella di San Giuseppe o del Sant’Anello, protetta da una serie di grate e sportelli in metallo che vengono aperti con 14 chiavi in possesso delle autorità municipali (sette) e religiose (cinque), del Nobile Collegio del Cambio e del Collegio della Mercanzia (una ciascuna).

Quest’anno Genesi e Isola San Lorenzo organizzano una serata eccezionale di visite guidate nella Cattedrale di San Lorenzo e al Museo del Capitolo alla scoperta della reliquia e delle bellezze artistiche che la sua presenza in città ha generato.

Le visite guidate, a cura di Genesi e Isola San Lorenzo, avranno una durata di circa 45 minuti con partenze scaglionate nei seguenti orari: 19:30 / 20:30 / 21:30 / 22:00.

Il racconto, a cavallo tra realtà e leggenda, inizierà nella Cappella di San Giuseppe (dove è conservato il prezioso reliquiario), nella centralissima Cattedrale di San Lorenzo, a cui si può accedere da piazza 4 Novembre. Il viaggio proseguirà poi nelle sale del Museo del Capitolo.

Il costo della visita guidata è di 10 euro a persona. L’ingresso in Cattedrale, eccezionalmente aperta di sera, sarà libero e gratuito.

“L’evento rientra nell’ampio progetto di valorizzazione del complesso dell’Isola di San Lorenzo e della Cattedrale portato avanti da Genesi - fa notare l’amministratore diocesano Mons. Marco Salvi - che intende far conoscere il suo patrimonio, raccontandone storia e vicende. Sono dei segnali importanti per la vita della Cattedrale e della Diocesi intera - continua Mons. Salvi - che permettono a turisti e cittadini di approfondire aspetti significativi della vita dell’uomo in cammino, che da secoli torna ad affidarsi alla protezione materna di Maria. Una ricerca che trova nelle opere d’arte e nella loro committenza una naturale forma di espressione in cui umanità e divinità si incontrano”.

La leggenda

Un ebreo romano, mercante di pietre preziose, dona a Ainerio, un orafo di Chiusi, l’anello sponsale della Vergine, affinché potesse essere venerato dai cristiani. Ma l’orefice non credette alle parole dell’ebreo. Anni dopo, quando l’orefice accompagna al sepolcro il suo unico figlio, questi si risvegliò dal torpore della morte e riproverò il padre per la sua incredulità sull’Anello.

La storia

Nell'anno 989 l'insigne reliquia si trovava a Chiusi e cinque secoli più tardi a Perugia. Nel luglio del 1473, forse la notte del 23, il frate francescano Vinterio, trafugò la reliquia e scappò da Chiusi alla volta di Perugia. Il furto venne scoperto solo il 3 agosto, giorno in cui l'Anello veniva mostrato alla cittadinanza. Il frate venne subito rintracciato, ma quando le autorità comunali di Chiusi chiesero la restituzione della reliquia scoprirono che un tale Luca delle Mine, lo aveva acquistato e donato ai priori perugini. Il 10 agosto un contingente di perugini mosse alla volta di Chiusi e da quel momento ci furono ben 13 anni di scaramucce, rappresaglie e litigi tra perugini e chiusini: il tutto passò alla storia come “guerra del Santo Anello”.

Alla fine, dopo interventi di Firenze e dei pontefici, l'anello rimase a Perugia e divenne particolarmente cara ai perugini. Per alcuni anni fu custodita dalle autorità cittadine, nella cappella dei Decemviri del palazzo comunale dei Priori, e successivamente collocata nella cattedrale di San Lorenzo, affidandone la custodia ai canonici della Compagnia di San Giuseppe.

La reliquia

Il Sant'Anello è una reliquia che la devozione popolare vuole essere stato usato per il matrimonio di Giuseppe e di Maria. Recenti studi di gemmologia lo descrivono come un anello di quarzo-calcedonio, risalente al I secolo dopo Cristo, di colore biancastro-grigio e di dimensioni ridotte, tanto da far ritenere difficile l'identificazione con un anello sponsale.

La festa

Ogni anno, a fine luglio, la chiesa perugina e la città celebrano la festività del "Santo Anello" a partire dalla cerimonia della solenne "calata" dall'omonima cappella alla cattedrale e l'esposizione del manufatto nel reliquiario cinquecentesco (opera di Cesarino e Federico del Roscetto). Per tutto il resto dell'anno il Santo Anello è custodito al culmine dell'altare settecentesco (opera di Francesco Caselli), dentro una cassaforte. Sono 14 le chiusure metalliche da aprire per arrivare alla reliquia. Le chiavi per aprire tante serrature sono, da secoli, conservate dalle autorità religiose e civili perugine: le chiavi della porta delle scale e il vano superiore dai canonici della cattedrale; della grata metallica il Comune (una volta gli ordini francescano, domenicano, servita e agostiniano); del cassone ferrato il Collegio del Cambio, della Mercanzia, il Comune, l'arcivescovo e il capitolo di San Lorenzo; del reliquiario ancora il Comune.

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