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Perugia riabbraccia il "suo" Festival internazionale del giornalismo. Con un pensiero all'Ucraina

Presentata l'edizione 2022. Arianna Ciccone: "Tornare, gioia sconfinata" Tesei: "Giusto palcoscenico per la regione". Romizi agli organizzatori: "Ci siete mancati"

Sarà dedicata al popolo ucraino “sotto le bombe” e ai cittadini russi che vivono loro malgrado l’attuale situazione di crisi internazionale il Festival internazionale del giornalismo che si terrà a Perugia dal 6 al 10 aprile. Il Festival torna con la XVI edizione dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da covid.

“L’aggressione dell’Ucraina va condannata, siamo con gli ucraini ma anche con i cittadini russi che si oppongono a quanto sta accadendo. Il nostro primo pensiero va a loro”, ha sottolineato Arianna Ciccone, ideatrice con Christopher Potter del Festival. Proprio la cronaca di questi giorni amplifica “l’importanza del giornalismo indipendente e di raccontare quello che succede nel mondo, di quanto i cittadini hanno la necessità di sostenere chi si impegna per questo giornalismo”. Su questo tema, in programma un panel che vedrà seduti allo stesso tavolo i giornalisti ucraini e russi delle testate Kyiv Independent e Meduza, “realtà dell’informazione separate dallo scoppio della guerra, unite dal desiderio di raccontare a ogni costo quello che accade”. 

Tra i temi affrontati anche Yemen e Afghanistan, “scenari di guerra e oppressione che troppo facilmente scivolano via nell’agenda mediatica, attraverso le voci dirette di chi vive o è a stretto contatto con quelle zone”. La giornalista indiana Rana Ayyub “porterà infine a Perugia una testimonianza sulla crescente violenza del nazionalismo indiano e sulle sue persecuzioni ai danni della stampa. Nel suo instancabile sforzo per la verità Ayyub è stata più volte vittima di massicce campagne di odio online”. Torna al Festival, Zero Calcare che si incontrerà con la sua “coscienza” Valerio Mastrandrea, voce all’Armadillo nella fortunata serie 'Strappare lungo i bordi'. Annunciata la partecipazione anche dei ministri Roberto Cingolani (Transizione Ecologica) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture) e di Stella Moris, avvocata e compagna del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange. Il ministro Giovannini sarà intervistato dalla giornalista Alessandra Sardoni su “Ripensare il mondo” (8 aprile, ore 15.30), mentre il ministro Cingolani parlerà di “Crisi climatica, dalla protesta alla proposta” (8 aprile, ore 12). Stella Moris è attesa il 9 aprile. Sempre il 9 aprile,atteso anche un “amico del Festival” come Roberto Saviano. 

“Per noi è stato un trauma rinunciare al festival a causa della pandemia e ora è una gioia sconfinata ritornare – ha affermato Arianna Ciccone durante la presentazione -. Dobbiamo ringraziare i nostri partner istituzionali, Comune di Perugia e Regione, che hanno continuato a sostenere la manifestazione. La Regione ha anche accresciuto il suo impegno. Con le istituzioni c’è un rapporto costruttivo perché abbiamo un obiettivo comune: far sì che Perugia sia un palcoscenico internazionale e sia riconosciuta come una delle città più belle d’Italia. Grazie al Comune, in particolare, per la prima volta potremo contare su una location strepitosa come l’auditorium di San Francesco al Prato, che ospiterà tutti gli eventi per cui sono previste traduzioni”.

"Mi fa estremamente piacere che dopo un’assenza di due anni, dovuta alla pandemia, finalmente torni l'International Journalism Festival, un appuntamento di grande prestigio che Perugia e l’Umbria tutta è felice di ospitare da ben oltre 10 anni". E' la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei a salutare così l'edizione 2022 dell'evento, "un'edizione della ripartenza" come l'ha definita.

"Dal 6 al 10 aprile nella nostra regione si tornerà a confrontarsi e discutere su tematiche attuali e di ampio respiro, in una manifestazione che rende l’Umbria internazionale come merita - ha aggiunto ancora -  Un’occasione per fare il punto sulla professione, ma anche per aggiornarsi e per entrare nelle notizie, per interagire con i protagonisti del giornalismo di ogni parte del mondo. È fondamentale, ora più che mai, avere una informazione di qualità e corretta, un’informazione da tutelare e incentivare. Perugia e l’Umbria nei giorni del Festival diventano la capitale del Giornalismo. Per tutte queste ragioni, la Regione Umbria ha deciso di sostenere l’evento con ancora più forza rispetto al passato. Mi congratulo con gli organizzatori che nonostante le difficoltà, dovute anche al difficile momento che viviamo, hanno costruito ancora una volta un’edizione di alto profilo".

“Arianna Ciccone, Christopher Potter e tutti i membri della loro squadra ci sono molto mancati – ha detto il sindaco Andrea Romizi -. L’annullamento del festival è stata la prima grande rinuncia che abbiamo sperimentato a causa del Covid. Da allora è cresciuta la consapevolezza che il mondo sarebbe stato diverso per un arco temporale considerevole. Quindi, ora proviamo una grande gioia, non data certo dai tempi che viviamo, visto che il mondo nel frattempo non è migliorato, ma anzi terribilmente peggiorato. Pensiamo alle crisi che si susseguono: sanitaria, climatico-ambientale e ora anche militare. Il festival darà spazio a tutte queste problematiche che ci coinvolgono anche emotivamente”. Il sindaco ha anche rilevato che “in due anni sono però migliorati i contenitori, come il teatro Morlacchi, oggetto di ristrutturazione, e San Francesco al Prato, ormai restituito alla sua incredibile bellezza e unicità. Siamo felici di metterli a disposizione di un evento di così alto livello”. “Per Perugia – ha concluso Romizi – è una grande opportunità tornare al centro del dibattito sull’informazione. Ma il confronto con speaker autorevoli è importante per tutti in questo momento segnato da confusione e disorientamento”.

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