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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Tendere verso il cielo", le iniziative artistiche della Perugia natalizia “sotto le stelle” è tutta da godere

A Palazzo Della Penna la mostra “Aneliti di Stelle” curata da Andrea Baffoni con il contributo di Massimo Duranti

Tendere verso il cielo, questo lo slogan che ispira le iniziative artistiche della Perugia natalizia “sotto le stelle”.

Lo dichiara in maniera persuasa Leonardo Varasano, presentando alla stampa la preview della mostra che celebra insieme il 50esimo dell’allunaggio, i 500 anni di Leonardo, l’imminente ricorrenza dantesca. E le correnti moderne del Futurismo, dello Spazialismo, dell’Astrattismo, congiunte nel segno di un percorso straordinario a tema che riduce a unità: arte, politica, umanità, progresso scientifico e tecnologico.

La mostra a Palazzo Della Penna “Aneliti di Stelle” – a cura di Andrea Baffoni, con la collaborazione di Massimo Duranti (per gli Archivi Dottori) – sintetizza, in un mazzo di fiori che non appassiscono, autori come Fontana, Dottori, Schifano, e l’arte al tempo dell’Era Spaziale. Con un contorno di materiali in mostra presso il palazzo della cultura (Dottori, Fuso) e diversi prestiti provenienti da collezionisti, Gallerie e – udite, udite! – addirittura dai depositi della Galleria Nazionale dell’Umbria (come avere denaro in tasca e condurre una vita miserabile… ma tiriamoli fuori questi gioielli di famiglia!).

In mostra anche Bemporad, Bergolli, Bruschetti, Capogrossi, Crippa, Dorazio, Dova, Peverelli, Prampolini, Scanavino, Scarpitta, Turcato. Come dire: dal Futurismo al Pop.

Dopo Dottori e Prampolini, Fontana – già nel 1967 - in mostra nel folignate Palazzo Trinci, proponeva immagini spaziali.

Possibile anche verificare interessanti contiguità tra Franco Bemporad e Brajo Fuso, maestri nell’uso di materiali poveri e dagli esiti imprevedibili.

Non manca l’antico Astrolabio arabo, a fare da cerniera tra i secoli. Senza contare gli strumenti ottici nella sala di accesso al Salone di Apollo, a mostrare come la curiosità umana si sostanzi di un desiderio di elevazione, in equilibrio dinamico fra spirito, ansia conoscitiva e scienza.

Baffoni spiega da par suo questa spinta ascensionale e il moto rotatorio che percorre i precordi dottoriani, con tecniche come il graffito su supporto a olio ad effetto strabiliante.

Massimo Duranti, per parte sua, ricorda trattarsi di una mostra “veloce, ma non improvvisata”. E Baffoni confessa di aver avuto in testa questa mostra da anni. Un sogno, dunque, che si traduce in realtà a beneficio di quanti vorranno verificarne la portata storica e la qualità artistica da qui fino al prossimo2 febbraio. Catalogo disponibile non appena le rotative ci consegneranno i fogli asciutti.

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