"Per filo e per segno", il Fashow Show dell'Accademia di Belle Arti di Perugia per far conoscere i giovani talenti del fashion design
Una sfilata a "lume di stelle" per presentare al pubblico gli abiti realizzati dagli stilisti cresciuti negli ultimi anni dentro l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. Si chiama “Fashion Show. Per filo e per segno”, l'evento che giovedì 9 giugno vedrà celebrare in questo modo i talenti in erba di Fashion Design.
Il chiostro del complesso di San Francesco al Prato, sede dell’antica Istituzione, farà da suggestiva sede dell'evento. Un evento organizzato dall’Accademia e patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Perugia, che avrà come madrina l’imprenditrice e stilista Nicoletta Spagnoli.
La prof. Elisabetta Furin, coordinatrice del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, sarà anche colei che ha tirato le fila dell’iniziativa insieme al direttore amministrativo, Domenico Ferrera. L'iniziativa parte dal laboratorio di indirizzo di Fashion Design, al terzo anno, coordinato dalla professoressa Serena Logozzo. L'allestimento è ideato dalla professoressa Marta Crisolini Malatesta, referente per la scuola di Scenografia; la gestione organizzativa della sfilata è affidata a Laura Cartocci; a firmare visual, video e animazioni è Paul Robb, dello studio Salt&Pepper.
Evento presentato a Perugia
La sfilata è stata presentata a Perugia: “Un grande appuntamento che punta a mettere in contatto gli studenti con i rappresentati più significativi del panorama imprenditoriale del settore, sia regionale che nazionale”, ha evidenziato il presidente della Fondazione dell’Accademia, Mario Rampini, durante la presentazione del Fashion Show.
A spiegare poi nel dettaglio l’iniziativa, è stata la docente Elisabetta Furin. “La nostra scuola di Fashion Design – ha sottolineato - è il primo e attualmente ancora l'unico corso in Umbria riconosciuto dal Ministero dell'Università come equivalente ad una laurea triennale nel settore della Moda. A tre anni dalla sua nascita, presentiamo la prima sfilata della nostra Accademia, che quest'anno vedrà i primi allievi completare il ciclo di studi. Gli studenti hanno progettato una personale collezione di abiti e accessori, di cui hanno realizzato tre outfit ciascuno per la sfilata, con il prezioso supporto della docente di Modellistica per la Moda, Francesca Tacconi”.
Ispirazioni e outfit
Ogni studente ha lavorato secondo una propria chiave di lettura, su vari livelli: “Mitologico” (Le Parche, il Filo di Arianna, le Costellazioni); “Materico” (lavorazioni di macro e micro tessiture, intrecci, macramè, maglieria); “Naturalistico” (Piante e Animali che producono filati); “Concettuale” (elementi grafici interpretati come fili/ricami/cuciture). Per i contenuti legati al Segno si è tenuto conto di alcuni parametri tra cui la sostenibilità, l’innovazione e il sostegno alla valorizzazione del territorio. Sono state lasciate libere le scelte riuardanti la stagionalità, la linea di abbigliamento, il target.
Saranno ventiquattro gli outfit che sfileranno davanti al pubblico. Sono stati realizzati da: Dayana Carolina, Salvador Centeno, Alessia Checcucci, Fabiola Pia Dimasi, Muchen Liu, Luca Mattioli, Enkhzaya Otgondemberel, Sabrina Ben Salem, Li Zining.
La collezione “Per filo e per segno”
“Per filo e per segno”, spiega Serena Logozzo, è una collezione che vuole sottolineare l’importanza delle origini e la potenza comunicativa del prodotto-moda. Il tema portante del progetto si basa su due elementi fondamentali: il Filo, all’origine di qualunque lavorazione tessile, punto di partenza utile per sviluppare nuove forme e nuove combinazioni, fondamento della vita di ogni capo d’abbigliamento; il Segno, obiettivo primario del fenomeno “moda” entro un sistema comunicativo formato da un segnale, una referenza e un referente che rinvia ad un contenuto. “Quando pensiamo alle nostre vite ed al modo in cui stiamo al mondo, questo mito ricorre come una costante. (…) ci affidiamo ad una tradizione semantica che risale a migliaia di anni fa. I tessuti e le loro componenti sono diventati la metafora fisica della vita umana, della sua parte più profonda".