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Orvieto, reperti straordinari: tre archeologi annunciano un evento eccezionale

Al Museo archeologico nazionale di Orvieto hanno tenuto banco la direttrice del museo Luana Cenciaioli, la direttrice degli scavi Simonetta Stopponi e l’archeologo Marco Cruciani

Tre archeologi di vaglia per annunciare un evento che pone alla pubblica attenzione una serie di reperti di straordinario interesse. Al Museo archeologico nazionale di Orvieto hanno tenuto banco la direttrice del museo Luana Cenciaioli, la direttrice degli scavi Simonetta Stopponi e l’archeologo Marco Cruciani

È stata allestita una sala con numerosi pezzi, in terracotta e bronzi, provenienti dagli scavi di Campo della Fiera. Si tratta di una selezione tra un migliaio di reperti che si dipana attraverso il periodo etrusco, quello romano e quello medioevale

Il sito archeologico di Campo della Fiera è stato identificato con l’antico “Fanum Voltumnae”, il santuario federale dedicato al dio Veltune (Voltumna o Vertumnus per i Romani) dove, come riportato dallo storico romano Tito Livio, si riunivano i rappresentanti della dodecapoli, ossia delle dodici maggiori città etrusche. L’indagine archeologica è cominciata  nel 2000 e ha riguardato un vasto periodo che va dal VI sec. a.C. al XIV, cioè dal santuario etrusco alla chiesa di San Pietro “in vetere”.

Il tempio “Fanum Voltumnae” (come in numerosi altri casi consimili) è poi divenuto luogo di culto cristiano. Addirittura, in epoca medievale venne adibito allo svolgimento di mercati stagionali. Nella prossima primavera, proprio a Orvieto si terrà una mostra di risonanza internazionale, organizzata da Polo museale dell’Umbria, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria e Comune di Orvieto.

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