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Perugia Social Photo Fest, il Festival internazionale della fotografia sociale

Dal 14 al 23 novembre, a Palazzo Penna, prenderà il via Perugia Social Photo Fest, il primo festival a livello internazionale della fotografia sociale e terapeutica. Saranno 17 le mostre allestite, tra importanti lavori di fama internazionale e quelli scelti attraverso la "call for entry" tra 117 partecipanti provenienti da ogni angolo del mondo

Il Perugia Social Photo Fest, festival internazionale dedicato alla fotografia sociale e terapeutica dal tema “Resisto” sarà in programma presso il Museo Civico Centro di Cultura Contemporanea Palazzo Penna dal 14 al 23 novembre.

Una manifestazione socio-culturale centrata sul ruolo sociale e terapeutico della fotografia, il Perugia Social Photo Fest, che annualmente presenta al pubblico italiano ed internazionale progetti che si sviluppano nell’ambito della Fotografia sociale e della fotografia terapeutica, è organizzato dall’associazione ‘LuceGrigia’.

La manifestazione, arricchita oltre che da mostre fotografiche (in totale sono 17 quelle in programma quest’anno) anche da incontri, laboratori, dibattiti, conferenze e molto altro ancora sia a palazzo Penna che in altri luoghi della città, vuole in questo modo favorire la diffusione delle esperienze italiane ed internazionali facendole dialogare e creando così una rete di contatti da cui far nascere collaborazioni progettuali.

“Resisto” è il concetto su cui ruota il PSPF 2014. Una parola semplice ma di forte impatto che si basa sul concetto psico-sociale della “resilienza”, vista come la capacità dell’uomo di affrontare le avversità della vita, di sopravvivere e ristrutturarsi, per poi superarle e uscirne rinforzato e trasformato, restando così pronto ad accogliere le opportunità positive. Le persone “resilienti” non sono dei super eroi, ma solo individui che hanno trovato in se stessi, nelle relazioni umane, nei contesti di vita, gli elementi e la forza di continuare a progettare il proprio futuro a dispetto di avvenimenti destabilizzanti, di condizioni di vita difficili, di traumi anche importanti.

Saranno come sempre due le declinazioni di fotografia alla base della manifestazione: “fotografia sociale”, di denuncia e riflessione, di riscatto di identità individuali e collettive, mezzo per dar voce agli ‘esclusi’ (chi spesso viene dimenticato dalla nostra società) e quindi strumento di inclusione sociale, e “fotografia terapeutica” intesa come mezzo di riattivazione della percezione e di uno stimolo interiore personale soprattutto laddove c’è difficoltà di comunicazione per attivare un processo di autocoscienza e di esplorazione del sé.

Per l’edizione 2014 saranno esposti importanti lavori di fama internazionale, a cominciare dal pluripremiato progetto di Sara Naomi Lewkowicz, “Shane and Maggie: A Portrait of Domestic Violence”, con cui la fotografa cerca di rappresentare l’abuso domestico come un processo, piuttosto che come un singolo incidente. Inoltre, sempre basandosi sul tema di quest’anno, “Resisto”, la commissione del Perugia Social Photo Fest ha selezionato i quattro progetti vincitori della “call for entry” 2014 tra tutti i 117 partecipanti da ogni angolo del mondo, a conferma del grande successo internazionale ormai raggiunto dal festival perugino (oltre che dall’Italia e da molti paesi europei, anche dall’Australia, Malesia, India, Sudafrica, Canada, America, Argentina). Nell’ambito della “fotografia sociale” ad esporre saranno la spagnola Myriam Meloni con “Behind the absence” e l’italiano Simone Cerio (Parallelozero) con “When the others go away”, progetto realizzato per conto di Emergency. Per la sezione “fotografia terapeutica” i due progetti selezionati sono quelli dell’americano Jay Sullivan (“Glove”) e dall’italiana Marika Delila Bertoni (“La fotografia mi cura, mi consola, mi coccola, mi guarisce”).

Ad arricchire la parte espositiva anche “IORESISTO”, progetto di arte sociale partecipata ideato dall’ass.ne ‘LuceGrigia’ che ha coinvolto i sostenitori del Perugia Social Photo Fest dell’edizione 2013 nella creazione di una mostra collettiva sul concetto della “resilienza”. “IORESISTO” è una visione collettiva, intima e partecipata che unisce il linguaggio fotografico e la scrittura. Le immagini verbali che affiancano quelle visive dimostrano come ogni foto rappresenta, come scriveva Julio Cortazar, lo sforzo di “restituire alle cose la loro sciocca verità”.

Il PSPF punta quindi a sensibilizzare il pubblico anche attraverso progetti di fotografia partecipata, oltre che a formalo con conferenze, seminari e workshop creando pure sinergie a livello nazionale ed internazionale. L’evento vuole così diventare un centro di eccellenza che raccoglie esperienze e testimonianze da tutto il mondo, approfondendo gli studi con convegni, seminari e conferenze. La sua innovazione è anche nella pluralità di questa sua forma, che racchiude cultura e sociale, psicologia e arte, professionalità e bisogni umani in un tutt’uno coerente e esaustivo.

Tra i numerosi appuntamenti che vedranno come protagonisti, tra gli altri, l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Alessandra Di Clemente, Luca Bizzarri dell’Ufficio Servizio Giovani/Ripartizione Cultura della Provincia Autonoma di Bolzano, il fotografo Alessandro Penso, vincitore del world press photo 2014, da segnalare c’è l’incontro con Emergency su “When the others go away”. Oltre infatti agli scatti di Simone Cerio (definiti come spot, a volte delicati a volte estremamente ruvidi, che fanno luce sulla condizione di difficile resilienza che è l’Afghanistan) è in programma un incontro pubblico per il 18 novembre alla Sala dei Notari alle ore 18. La preziosa partecipazione di Emergency permette così al festival di portare all’attenzione del pubblico, attraverso il racconto dei protagonisti, la forza delle persone colpite dalla guerra di recuperare la propria dignità di individui grazie al sostegno medico e progettuale degli operatori impegnati nelle zone dei conflitti. Inoltre, come importante coda del festival, dal 24 al 29 novembre è in programma il primo workshop italiano intensivo formativo sulle tecniche di fototerapia sempre con la Weiser considerata la massima esponente mondiale in questo ambito. Una novità assoluta nel panorama nazionale. La Weiser è psicologa, arte terapeuta fondatrice e direttrice del PhotoTherapy Centre di Vancouver in Canada, partner del festival.

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