‘Ceramica & Cibo’, fino al 30 novembre al Museo Regionale della Ceramica di Deruta
La stretta relazione tra la ceramica da mensa derutese e il cibo, dall’antichità ad oggi, è protagonista della mostra ospitata al Museo Regionale della Ceramica di Deruta, visitabile fino al 30 novembre 2015. La mostra “Ceramica & Cibo”, a cura di Giulio Busti, è organizzata dal Comune di Deruta e da Sistema Museo, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Per l’esposizione sono stati selezionati dal patrimonio del Museo oggetti per la tavola collocabili cronologicamente tra il XIV e il XVIII secolo, molti dei quali inediti, con alcuni esempi di rielaborazioni della prima metà del Novecento. Le opere sono riconducibili al tema della mensa in un excursus storico e formale, proposto anche come modello alle botteghe artigiane chiamate a produrre per l’evento manufatti ceramici legati al tema scelto. Le opere realizzate dagli artigiani dialogano e si confrontano con i modelli storicizzati, in un inedito trionfo di decori e colori sapientemente reinterpretati dalla saggezza artigiana, in linea con il gusto contemporaneo.
La mostra, inserita in un progetto di valorizzazione e promozione del Museo Regionale della Ceramica si prefigge come scopo principale di raccontare l’arte ceramica derutese dall’antichità ad oggi, leggendola attraverso il peculiare aspetto della produzione destinata alla mensa, argomento di grande interesse ed attualità proprio nell’anno in cui a Milano si sta svolgendo Expo 2015 (Nutrire il pianeta, energia per la vita).
La città di Deruta partecipò pienamente alla progressiva evoluzione della tavola e dei riti conviviali. Almeno fin dai primi del Trecento la produzione derutese da mensa ha avuto una significativa diffusione. I documenti d’archivio del Sacro Convento di Assisi registrano fra il 1513 e il 1702 frequenti e consistenti forniture di vasai derutesi. Tra queste, fa sensazione quella di Cecce d’Alessandro nel 1355 a cui sono richiesti oltre seimila pezzi. Come fossero le ceramiche dell'epoca è testimoniato sia dai ritrovamenti nel Sacro Convento che dalle testimonianze iconografiche del periodo. La “Morte del Cavaliere di Celano” del ciclo degli affreschi di Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi, nella rappresentazione delle storie di San Francesco, mostra una tavola imbandita con brocche e ciotole di ceramica e un vassoio di pesce arrostito. Di qualche anno più tardi un dipinto di Duccio di Buoninsegna con il miracolo evangelico delle “Nozze di Cana”, conservato a Siena nel Museo dell’Opera del Duomo, raffigura una serie di personaggi in primo piano che versano liquidi in vasi di terracotta e boccali di maiolica finemente dipinti, sullo sfondo una tavola riccamente imbandita. Da questi due capolavori dell'arte italiana si ricava anche come la ceramica avesse già riconquistato, all'epoca, un ruolo importante e non solo utilitario nell'allestimento della mensa conviviale.