“Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno”, a Perugia un'originale mostra tra calcio, figurine e letteratura
Accostare il mondo del calcio – rappresentato da figurine, quotidiani sportivi, e molto altro ancora – a quello della letteratura, con l'obiettivo di arrivare al cuore di chi visiterà la mostra che mette in relazione questi due ambiti, così in apparenza lontani, in programma tra la Biblioteca Augusta e quella di San Matteo degli Armeni, a Perugia (11 dicembre 2021 – 6 gennaio 2022). Il nome scelto per la speciale esposizione è “Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno”. Il calcio tra figurine e letteratura (a cura di Gianni Bellini e Carlo Pulsoni).
Sin dalla sua nascita, il gioco del calcio ha suscitato la passione di un pubblico estremamente variegato, che comprende anche scrittori, poeti e filosofi. Basti ricordare, solo per citare alcuni nomi, Giovanni Arpino, Albert Camus, Luciano Bianciardi, Jacques Derrida, Manuel Vázquez Montalbán, Mario Luzi, Martin Heidegger, Jean-Paul Sartre, Giovanni Raboni, Osvaldo Soriano, Giovanni Giudici, Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini. Quest’ultimo è l’autore dell’articolo Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e i suoi prosatori (“Il Giorno”, 3 gennaio 1971), al cui interno si trova il passo che dà il titolo alla presente mostra: «Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del ‘goal’. Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica. Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell’anno».