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L'Umbria celebra Raffaello, la grande mostra a Città di Castello: "La cultura ha un ruolo fondamentale per l'economia regionale"

Cuore dell’esposizione è il gonfalone della Santissima Trinità di Raffaello, unica opera mobile dell’artista rimasta in Umbria, conservata nella Pinacoteca e sottoposta ad un importante intervento di restauro

Una grande mostra per "Ricostruire, attraverso l’arte, le esperienze e la cultura del giovane Raffaello Sanzio negli anni del suo esordio come pittore in una Città di Castello ricca di fermenti". L'esposizione ‘Raffaello giovane a Città di castello e il suo sguardo’, in programma alla Pinacoteca di Città di Castello dal 30 ottobre al 9 gennaio, rientra nelle celebrazioni per il cinquecentenario della morte del pittore. 

Cuore dell’esposizione, spiega una nota della Regione Umbria, "è il gonfalone della Santissima Trinità di Raffaello, unica opera mobile dell’artista rimasta in Umbria, conservata nella Pinacoteca e sottoposta ad un importante intervento di restauro. Tra le opere esposte anche i dipinti l’Eterno e la Vergine, conservati al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli, e la testa di Angelo alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Visibili anche i frammenti de l'Incoronazione di San Nicola da Tolentino danneggiata dal terremoto del 1789". 

“Cultura e beni culturali ha detto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei - giocano un ruolo fondamentale per l’intera economia regionale, come hanno dimostrato anche gli ottimi dati registrati per presenze turistiche nella nostra regione durante la stagione estiva”. E ancora: "Esprimo il mio apprezzamento per la capacità di aver saputo utilizzare, in occasione dell’evento, anche i fondi messi a disposizione dall’Europa per valorizzare il luogo dell’esposizione. Città di Castello e l’Umbria – ha concluso la presidente – hanno contenitori di grande pregio su cui investire e da mettere a valore. Ora bisogna continuare a lavorare per promuovere questo importante appuntamento e portarlo a conoscenza, oltre i confini regionali, del più vasto pubblico possibile”.

“La mostra testimonia la capacità di resistere, di risollevarsi dopo un periodo difficile. Possiamo dire che tra i temi di questa iniziativa – ha detto il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi – c’è quello della resilienza. Abbiamo sin da subito, come amministrazione comunale, creduto in questo evento che è di alto valore culturale, sia a livello nazionale che internazionale vista la caratura dell’artista”. E ancora: “L’eco della presenza di Raffaello a Città di Castello ha attraversato i secoli. In questo quadro la mostra è dunque un volano per far conoscere la storia, l’arte ed il grande patrimonio culturale in nostro possesso. L’Umbria scommette sulla cultura e così Città di Castello”.

“La mostra più volte rinviata a causa della pandemia parte da una idea coraggiosa che pian piano ha preso forma fino a diventare realtà – ha detto Laura Teza, curatrice della mostra - le opere in mostra, unitamente alle ricostruzioni realizzate con l’ausilio delle tecnologie digitali, ripercorrono gli anni dell’attività tifernate di Raffaello”. 

Daniele Parbuono, delegato per il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, ha evidenziato come “in questa mostra su Raffaello sia stata ben applicata la ‘terza missione’ dell’Università: ovvero il compito di trasferire conoscenze e saperi, mettendoli a disposizione del territorio per lavorare insieme ai diversi soggetti interessati, a partire dalle istituzioni”. Riferendosi poi al titolo della mostra ha aggiunto che “l’arte è uno sguardo sul mondo – ha concluso - un mezzo per comprendere il passato, il presente ed il futuro”.

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