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Più di una semplice esposizione: in mostra le opere di Serena Cavallini

Una mostra che sarebbe colpevole perdere: quella inaugurata a San Francesco al Monte (Monteripido), presso la Galleria Diego Donati e aperta fino al 30 settembre. L’ha voluta Ada Donati, volitiva nipote del frate incisore, nonché presidente dell’Associazione intestata al nome e alla memoria del caposcuola dell’incisoria d’arte perugina.

Sulle candide pareti del convento francescano spiccano le opere di Serena Cavallini, che di Padre Diego fu allieva prediletta.

Il titolo, forte e puntuale, suona “Viaggio estetico: segno, colore, parola”. Ne parla Mimmo Coletti, principe dei critici e storici dell’arte, oltre che ex docente dell’artista che tante strade ha percorso nella sua non breve carriera di pittrice, ma anche di poetessa e raffinatissima scrittrice. Paesaggi antropici che soffocano quelli naturali, narrazione del presente e prefigurazione del futuro, acquerelli di grande maestria, acquetinte e sanguigne, acrilici e chine, pastelli e matite.

In mostra: strepitosi ritratti, incisioni che raccontano natura e angoli della Perugia meno conosciuta, realismo, misticismo e profezia. Oltre agli splendidi olivi che costituiscono lo stigma di una sensibilità in cui natura equivale a religio.

Ma Serena è anche restauratrice e fotografa, esperta d’arte murale, intellettuale di vasta e generosa umanità, cultrice del classico e sperimentatrice ardita. Unanime l’apprezzamento di visitatori e colleghi. In mostra anche una serie indicibile di copertine, curate per tanti autori: non ultime per le numerose opere di chi scrive.

In brochure, giudici e testimonianze di Mimmo Coletti, Pietro Livi, Roberto Zambelli, Marisa Piselli, Duccio Travaglia, Carlo Vittorio Bianchi, Sandro Allegrini.

A una mostra è impossibile chiedere di più.

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