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Da imprenditore ad artista, successo alla Galleria Artemisia per la nuova avventura di "MaMo"

Un’arte che gronda puro divertissement, tra bailamme di materiali, sotto il segno di una creatività inesausta e graffiante

La sostenibile leggerezza dell’ironia. Perché, per non morire di realtà, c’è bisogno di elevarsi dalla insostenibile pesantezza del quotidiano. Evadendo dalla prigione della “regolarità”. Questa la chiave di lettura dell’avventura artistica di MaMo, all’anagrafe Massimiliano Donnari, imprenditore che si libra sulle ali di Icaro alla ricerca di più ampi orizzonti. Artista che destruttura (proprio in quanto non-strutturato) le tradizionali categorie del pop. MaMo pittore? Scultore? Chissà!

Grande consenso alla Galleria Artemisia di Giuseppe Fioroni per la mostra di MaMo che si presenta con ritratti materici intrisi di sorridente umanità. Ampio ventaglio di tipi e tòpoi, declinati attraverso generali felloni, alberi della cuccagna con medaglie di spicci da un centesimo, personaggi illustri come l’Avvocato o la Vanoni, Giuseppe Verdi e le sue icone sulle millelire, una regina Elisabetta stravagante, un ET piaciuto a Sgarbi e sberleffi alla prosopopea del “leinonsachisonoio!”.

Un’arte che gronda puro divertissement, tra bailamme di materiali, impensabili recuperi di monnezza elevata a dignità d’arte, sotto il segno di una creatività inesausta e graffiante. Presentatrice disinvolta e competente, la giornalista Monica Rosati. Tanti amici a far festa.Visitare la mostra apre i polmoni, fa entrare aria fresca e ironia. MaMo: maestro nell’arte di essere propositivi. E seri… ma senza prendersi troppo sul serio. Visitabile fino al 13 gennaio.

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