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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Quando politica e pittura, parole e musica s'incontrano sotto il segno della peruginità

Inaugurata – al Blue Bay della Trinità, auspice la direttrice Rosmery Ortega – la mostra  del pittore Stefano Chiacchella

Quando politica e pittura, musica e parola s’incontrano sotto il segno della peruginità in una mostra decisamente “glocal”. Inaugurata – al Blue Bay della Trinità, auspice la direttrice Rosmery Ortega – la mostra  del pittore Stefano Chiacchella, dal titolo “Fragmenta perusina… Tre donne intorno al cor…”.

Motivo ispiratore dell’esposizione: le tre portatrici d’acqua della Fontana Maggiore, che si sono materializzate nell’amichevole presenza dell’onorevole Adriana Galgano, dell’assessore comunale al Bilancio Cristina Bertinelli, della consigliera provinciale e comunale Erika Borghesi. Una presenza – si direbbe – in “par condicio”, data l’appartenenza delle tre signore a filoni e sensibilità politiche diverse. Un tris accomunato da un sincero amore per la nostra città e da una fattiva attività di promozione e indefettibile affetto per la città del Grifo. Poche parole sono bastate a dimostrare l’assunto.

Il “glocal” è dovuto al titolo in lingua latina, coniugato in un catalogo trilingue: italiano, inglese (traduzione di Rita Castigli) e perugino. La sezione perugina è stata letta con spirito arguto dall’attore Gianfranco Zampetti (il mitico “Gettulio” del tifo calcistico). Stacchetti musicali del trombettista Paolo Bartoni che ha intonato (oltre a Moon River, Night and Day e i classici del genere…) il “Notturno perugino”.

L’intervento critico e il coordinamento dell’evento sono stati affidati all’Inviato Cittadino che non poteva sottrarsi alla richiesta, sia in ragione dell’amicizia con l’artista, che per il contenuto fortemente identitario delle opere in mostra. Tele che, dietro corpi statuari e “mostri” del  jazz, citano frammenti urbani della patria d’Euliste.  Le tre Ninfe della Fontana, una trifora del Palazzo dei Priori, un concio etrusco, un palchetto del Pavone, piazza del Bacio, Santa Giuliana… e tanti altri elementi citazionali, fanno capolino e suggeriscono percorsi delle gambe e del cuore.

Non, insomma, la scontata rappresentazione “fotografica” delle nostre emergenze storico-architettoniche, ma un “assaggino”, uno stimolo, uno spunto dal quale intraprendere un viaggio, intriso di affetto, fra i travertini della Vetusta. Successo garantito per un evento che ha carattere di eccezionalità. La mostra è aperta fino al 30 di ottobre e verrà di certo ammirata dai tanti ospiti della struttura durante Eurochocolate.

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