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Montepetriolo in festa offre alla comunità perugina un grande concerto lirico con David Sotgiu e Sabina Belei

Un piccolo paese, al limite sud del Comune di Perugia, diviene location di un evento degno del capoluogo

Montepetriolo in festa offre alla comunità perugina un grande concerto lirico con David Sotgiu e Sabina Belei. Un piccolo paese, al limite sud del Comune di Perugia, diviene location di un evento degno del capoluogo.

Teatro del concerto: l’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie, riportata al pristino stato da un intervento di consolidamento strutturale e da uno strepitoso recupero artistico. Affreschi di scuola peruginesca, memorie di santi popolari, come Lorenzo, del quale si avvicina il “dies natalis”, il prossimo 10 agosto.

È una festa per il gusto musicale dei tanti, imprevedibilmente tanti, spettatori venuti da ogni parte del territorio. D’altronde, la fama e la qualità dei protagonisti devono aver fatto da polo attrattore.

Dopo l’Ave Maria schubertiana, ascoltiamo Bellini, Rossini, Donaudy, alternati da assoli di pianoforte. Poi la “furtiva lacrima” dell’Elisir e un’aria della Traviata.

A proposito di Traviata, va ricordato che l’esibizione di David, proprio in occasione del recente spettacolo al Frontone, è stata in forse, fino all’ultimo minuto, a causa di uno stato influenzale che ancora affligge il nostro artista. “Ma – dice – gli impegni vanno rispettati, a tutti i costi”. Questo è professionismo.

David Sotgiu tocca corde sensibili con “E lucean le stelle” dalla Tosca. Gente commossa. Perché, si sa, la lirica è finzione “travestita” da verità al sommo grado. E fa appello a sentimenti forti, universali.

L’accompagnamento di Sabina Belei è semplicemente magistrale: discreto, quando serve, intenso e drammatico alla bisogna. Una pianista, insomma, che si mette al servizio, che sottolinea senza enfatizzare, che fa le montagne russe del pentagramma evitando toni sfacciati da protagonista.

“A vucchella” e la decurtisiana “Non ti scordar di me” sembrano chiudere il concerto. Ma il pubblico non è mai sazio. E chiede ancora. Quando David stecca per malanno, la gente applaude, convinta e solidale. E lui, generoso, chiede scusa, ci riprova e ne esce alla grande.

Un pomeriggio di cultura e di socialità, con due perugini capaci di esaltare l’arte di Euterpe.

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