L'odio, la rabbia e gli insulti (gratuiti): Far Web, il lato oscuro di internet

Ma il web è proprio un far west? Si direbbe di sì, a leggere il libro di Matteo Grandi “Far Web”, uscito da Rizzoli. Un libro dalla parte delle donne, che non a caso sono le vittime preferite delle violenze verbali (in rete) e materiali (nella vita reale). Un libro, scritto per esplorare il mondo oscuro dei social. “Ci siamo conosciuti 7 anni fa, ad Eurochocolate, - premette il noto giornalista Andrea Scansi – e di Matteo mi ha colpito immediatamente la raffinata intelligenza”.

Battute di sincero apprezzamento reciproco da parte di due che “ce l’hanno fatta”. Ma cos’è il cyberbullismo? Su quali meccanismi psicologici si fondano la violenza verbale e lo stalking, il turpiloquio, la calunnia e la diffamazione? “A smascherarlo – dicono - ci ha provato Selvaggia Lucarelli che individua i maldicenti, divorati da rabbia e frustrazioni, e li contatta al telefono: rendendosi conto che non si tratta di “leoni” (“leoni da tastiera” è l’espressione che li identifica)”. Sono, invece, vilissime pecore… se non talpe o topi da fogna.

Lotta condivisa dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, pure fatta segno di incivili espressioni, fomentate da blogger non proprio trasparenti. “Il web – afferma Scansi – ha subìto un autentico processo di degenerazione, in cui l’insulto e la rabbia sono diventati la regola”. “È per questo che me ne sto allontanando!”, sentenzia lapidario.

Allora è forse opportuno – come accaduto in Germania – regolamentare per legge e prendersela con le piattaforme? No! suona la risposta unanime: sarebbe un modo per deresponsabilizzare ulteriormente gli incivili. La strada può essere quella del progetto social-pedagogico (che vede coinvolti anche il ministro Fedeli): procedere a una massiccia alfabetizzazione informatica, non solo in senso tecnologico, ma sul piano educativo. Con raggiungimento prevedibile degli obiettivi… a lungo raggio.