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Martedì, 23 Aprile 2024
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LETTI PER VOI - Uscita da Gallucci la silloge poetica “A Trieste” di Marilena Menicucci

Marilena Menicucci è scrittrice di lungo corso, in prosa e in poesia. Allieva di Aldo Capitini, nutre una tendenza speculativa, coniugata con la forza della fede e con la riflessione antropologica

Un albergo triestino con vista sul mare… ma nel cuore la sua Mugnano. La silloge poetica “A Trieste” evoca “La montagna incantata” di Thomas Mann: la permanenza in un luogo di cura offre l’occasione per svolgere riflessioni esistenziali, stimolare visioni, instaurare paragoni.

Marilena Menicucci è scrittrice di lungo corso, in prosa e in poesia. Allieva di Aldo Capitini, nutre una tendenza speculativa, coniugata con la forza della fede e con la riflessione antropologica. Libri come “La domenica delle donne” raccontano la condizione femminile, con occhio aperto dalla sua Mugnano a spaziare nel mondo.

La recente raccolta “Senza punto”, uscita per i tipi di Gallucci, l’ha confermata poetessa di cultura raffinata e di fine sensibilità. Tornando a quest’ultima impresa letteraria, l’amore per la vita e l’umore del momento si riconducono ad un’efficace sintesi descrittiva di un ambiente di mare, estraneo alla sua formazione. La Menicucci evoca di continuo la terra umbra, anche quando lo sguardo si perde nelle brume marine di Trieste: “Identica nebbia nel mio paese umbro / Lì veniva dal cuore del Lago / perduto nascosto sotto le zolle del tempo / parente del famoso Trasimeno”. Nella feconda certezza che “Basta aspettare / e sarà il sole”. Perché forte è la convinzione che sia “Un miracolo l’esistere / il vivere l’essere”.

Inevitabile il confronto fra loro e noi: “Gente di mare / cominciano da piccoli a guidare sulle onde / E seguire il vento / Invece io, come quelli del Carso / ho imparato a camminare / sui sentieri e gli stradelli / della campagna umbra: / fango d’inverno e sabbia d’estate / Lì ho conosciuto la paura / il coraggio e il piacere / a piedi nudi”.

Un libro piccolo e prezioso, di intensa forza evocativa e di decisa pulsione identitaria. Conferiscono valore aggiunto al volume la grafica della figlia Miriam Cinaglia e la devoluzione dei diritti alla Formazione giovanile Esyo (European Spirit of Youth Orchestra). Resta da aggiungere che la carta sulla quale è stampato il volume è approvata da FSC (Forest Stewardship Council), foreste gestite in forma responsabile, secondo rigorosi standard ambientali. E non mi pare sia poco.

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