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Dal fortunato incontro tra l'archeologia e la cucina nasce una super mostra al Manu

Archeologia e Archeofood. Inventori del fortunato brand sono il professor Paolo Braconi e l’archeocuoco Marino Marini. Il primo è archeologo e antichista di vaglia. Il secondo  è ristoratore

Archeologia e Archeofood. Inventori del fortunato brand sono il professor Paolo Braconi e l’archeocuoco Marino Marini. Il primo è archeologo e antichista di vaglia. Il secondo  è ristoratore, storico della cucina ed esperto di cultura alimentare.

Chi voglia apprezzare i loro “assaggi di antichità” potrà farlo all’inaugurazione della prossima mostra al Manu “Terra di Giordania: il contributo italiano alla ricerca archeologica”, sabato 16 alle ore 16:30. L’evento straordinario è organizzato in sinergia con diversi soggetti istituzionali.

Patrocinata dall’Ambasciata d’Italia ad Amman, dal Dipartimento delle Antichità di Giordania, dall’UNESCO, dall’Università dei Sapori, è stata organizzata, in collaborazione con il Dipartimento di Lettere - Lingue, Letterature e civiltà antiche  e moderne dell'Università di Perugia, dal Consorzio archeologico italiano in Giordania e curata da Andrea Polcaro (Università degli Studi di Perugia) e Michele Nucciotti (Università degli Studi di Firenze). La mostra è reduce dall’esposizione all’Università di Firenze, in occasione del 14° Congresso internazionale sull’archeologia di Giordania. È stata concepita per dare grande visibilità alle attività di ricerca archeologiche italiane in Giordania, finanziate dal Ministero degli affari esteri e dalla Cooperazione internazionale.

Per ogni missione archeologica partecipante, è previsto un pannello che evidenzia i risultati scientifici e l’esposizione di uno o due oggetti: copie in 3D che riproducono perfettamente gli originali in metallo, pietra o ceramica.

All'inaugurazione interverranno, con la direttrice Luana Cenciaioli, Mario Tosti, direttore del Dipartimento di Lettere - Lingue, Letterature e civiltà antiche  e moderne dell'Università di Perugia e docente di Storia moderna, nonché gli studiosi Andrea Polcaro, Michele Nucciotti, Lorenzo Nigro (Università La Sapienza di Roma), Giovanni de Palma e Giorgio Sobrà (Istituto superiore per la conservazione e il restauro – Mibac).

Dichiara Paolo Braconi: “Andrea Polcaro, romano, allievo di Paolo Matthiae,  è docente di Archeologia del Vicino Oriente alla Laurea Magistrale di Archeologia del nostro Ateneo da ormai 10 anni.  Conduce importanti scavi in Iraq e in Giordania dove, grazie a lui, sta per iniziare un’importante collaborazione del nostro Ateneo per valorizzare il sito archeologico di  Madaba. Sempre grazie a lui, ho potuto candidarmi con Roma Sapienza ad un progetto di ricerca sul ruolo dell’acqua nell’origine dell’agricoltura e dell’alimentazione nella Mezzaluna Fertile (progetto “Liquid Crescent”) che si è appena classificato secondo, tra tutti i progetti di rilevante interesse Nazionale nel campo delle discipline umanistiche. Avremo per i prossimi tre anni, a Perugia, una Unità di ricerca impegnata si questo progetto, finanziato dal MIUR”.

Ma non finisce qui! Spiega Paolo Braconi: “Abbiamo pensato utile, e speriamo gradito, arricchire l’inaugurazione della mostra con una esperienza sensoriale: cibi “antichi” tra Oriente e Occidente. Dall’Oriente, ricette di Bisanzio e del Cairo del XIII secolo; dall’Occidente, un’anteprima del nostro progetto sui mosti e le senape antiche, finanziato dalla Regione dell’Umbria con il Piano di Sviluppo Rurale (progetto Mo.Se.Um.)”. Conclude: “Brinderemo con un fresco mulsum (vino mielato e speziato). Dunque: un’esperienza che coniuga arditamente piaceri culturali e sensoriali. Peccato non esserci.

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