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LETTI PER VOI In uscita il volume “Storia di Bruno Enei. Il dovere della libertà”

Enei era un importante allievo e collaboratore di Capitini e gli autori ne hanno ricostruito compiutamente la biografia e l’azione

Sta per uscire il volume “Storia di Bruno Enei. Il dovere della libertà” (Il Ponte editore), scritto a quattro mani da Lanfranco Binni e da sua figlia Marta (gli autori ce ne hanno inviato in anteprima il .pdf). Lanfranco è il maggior studioso di cose capitiniane: ha speso energie fisiche e intellettuali per la ricostruzione del sistema di relazioni che gettano luce sulla personalità, sul pensiero filosofico, oltre che sull’azione politica dell’apostolo della nonviolenza.

Ma chi era Burno Enei e da dove muove la ricerca dei Binni? Enei era un importante allievo e collaboratore di Capitini e gli autori ne hanno ricostruito compiutamente la biografia e l’azione.

Scrivono Lanfranco e Marta Binni in bandella: “La vita di Bruno Enei (1908-1967) inizia e si conclude in Brasile, dopo essersi svolta per un trentennio in Italia, tra le Marche, la Toscana e l’Umbria. Inizia in una famiglia di emigranti marchigiani, braccianti nelle piantagioni di caffè della provincia di San Paolo. Quando si conclude, Enei è docente di letteratura italiana all’università di Ponta Grossa, nello stato del Paranà. Tra questi due estremi, la formazione di un intellettuale profondamente legato alla sua origine di classe, l’incontro con Aldo Capitini nel 1932, gli studi universitari a Pisa, alla scuola di Attilio Momigliano”.

Aggiunge Lanfranco: “Risale al 1936 l’impegno antifascista nelle reti del liberalsocialismo umbro. Dal 1943 Enei è comandante partigiano nella Resistenza, poi la militanza socialista negli anni dell’immediato dopoguerra, la durezza della ‘restaurazione’, il ritorno in Brasile”. Una vita sottratta, con questo volume, all’oblio di una memoria storica, rimossa per odio politico. E gli autori l’hanno ricostruita a partire da esili tracce documentarie e da testimonianze controverse e spesso denigratorie. “Una storia – conclude Lanfranco Binni – che era doveroso scrivere”.

Il volume contiene anche un’interessante lettera, finora inedita, di Capitini al “Carissimo Bruno”. Un volume che non potrà mancare nella biblioteca di qualunque perugino, orgoglioso della propria identità.

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