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LETTI PER VOI - “Svastica, Simbolo sacro universale”, un saggio che svela aspetti inediti di storia e di cultura

Un’opera composita, presentata a Umbria Libri, nella Biblioteca storica dell’Aba, con introduzione di Emidio De Albentiis, interventi del critico d’arte Andrea Baffoni e del grecista Donato Lo Scalzo

Costanza Bondi, editor e scrittrice, smonta una diffusa convinzione, orientata a identificare col pensiero nazista il simbolo della svastica (anzi, “lo” svastica, come ci insegna in questo interessante volume). Si tratta invece – spiega – di un simbolo archetipico, dal significato positivo, erroneamente colorato a tinte fosche, anzi… nerissime. È da premettere che “Svastica. Simbolo sacro universale” non è un saggio a sfondo politico. Il volume costituisce un excursus simbolico che attraversa le epoche e le culture, dall’antico alla contemporaneità.

Il significato di “svastica” – sostengono gli autori – proviene dal sanscrito del Su Asti Ka = "ciò che è bene". Insomma, si tratterebbe di uno stigma positivo che connota culture e civiltà. La sua forma è sinonimo di vitalismo, di circolarità, del ripetersi dei tempi e delle stagioni. Una modalità fatta di unità e molteplicità, sintesi tra fisica e metafisica, tra materiale e spirituale. La sua storia attraversa Oriente e Occidente, civiltà classiche e Nativi d'America, religioni diverse e perfino riti esoterici.

Il saggio si dipana in tre scansioni. Della prima è autrice Costanza Bondi e riveste natura teorico-speculativa. Della seconda è responsabile Marco Morucci che indaga aspetti dell’archeologia, in specie intorno alle perdute necropoli etrusche di Lauscello, Fattoraccio e Casa Perazza e altre, sulle quali sostiene di rivelare “nuove verità”. La terza, un’ampia postfazione con caratteristiche di saggio, di cui è responsabile il nostro Andrea Baffoni, declina lo svastica in una dimensione legata al mondo dell’arte, ai suoi valori simbolici, in una prospettiva internazionale.

Un’opera composita, presentata a Umbria Libri, nella Biblioteca storica dell’Aba, con introduzione di Emidio De Albentiis, interventi del critico d’arte Andrea Baffoni e del grecista Donato Lo Scalzo. Interessante riscontro di critica e di pubblico. A conferma della valentia di Costanza Bondi, capace di passare dalla poesia, alla narrativa, alla saggistica con impressionante disinvoltura.

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