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LETTI PER VOI. L’uomo nero, di Alvaro Fiorucci, grande esempio di giornalismo narrativo. Un libro che si divora…

LETTI PER VOI. “L’uomo nero, la scomparsa di Sonia Marra”, di Alvaro Fiorucci, grande esempio di giornalismo narrativo (Morlacchi editore, euro 15). Un libro che si divora… Per cercare (vanamente) di dipanare la matassa di un mistero che ha colpito la comunità perugina. Attraverso una sparizione di cui non si capiscono le motivazioni, ma si intuisce l’esito altamente drammatico.

Una tragedia da cui sono stati lambiti, investiti, travolti, un ventaglio di personaggi diversissimi: da Umberto Bindella, uscito assolto dalle accuse, a numerosi esponenti della chiesa perugina.

“Andare alla ricerca di amanti misteriosi (magari in abito talare, per rendere la vicenda drammaticamente pruriginosa e scandalistica) è compito che lasciamo ad altri; voler far riferimento a storie parallele significa tornare alle dicerie, del tutto smentite dalle indagini”. Quindi sono banditi gossip e malignità. Eppure…

Certo è che anche le indagini hanno visto un turbillon di magistrati passarsi i fascicoli. Da Andrea Claudiani che riceve l’informativa dei carabinieri al 20 aprile 2007, quando coordina le indagini Daniela Isaia. Poi Giuseppe Petrazzini che lavorerà con Angela Antonella Avila.

Alla Procura della Repubblica Nicola Miriano, poi, dal 2009, la reggenza di Federico Centrone, quindi la nomina (2010) di Giacomo Fumu al quale subentra, come facente funzioni, l’aggiunto Antonella Duchini, fino (2015) all’insediamento di Luigi De Ficchy. Poi, nel 2019, la reggenza di Giuseppe Petrazzini fino alla nomina (2020) di Raffaele Cantone.

Questo e molto altro, con encomiabile precisione, ci racconta Fiorucci. Precisando che l’arco cronologico della vicenda di Sonia parte dal 16 novembre 2006, data della scomparsa, al 19 marzo 2021, che conclude l’iter giudiziario. Senza aver risolto nessuno dei dubbi che angosciano i familiari della povera ragazza.

La testimonianza (in appendice) di Anna, sorella di Sonia, è straziante.

Sonia, venticinquenne venuta a Perugia per studiare, è finita, come si dice, “tritata”, sparita fra l’immondezza, insieme allo sciame sismico che fa tremare il palazzo della curia. Di quella studentessa non resta che il ricordo dei residenti in via Fratelli Purgotti, casina bassa, a mattoni. Ci passo davanti quando esco a camminare e ogni volta mi si stringe il cuore.

Grazie ad Alvaro Fiorucci per averci fornito questo strumento informato e prezioso, dolente e umanissimo. Un libro scritto non per gettare addosso la croce a qualcuno. Ma che – anche attraverso il racconto di fatti marginalmente legati al filo rosso della vicenda – istilla qualche dubbio sulla moralità di comportamenti di quanti quella croce dovrebbero predicare.

Una brutta pagina per la communitas e la chiesa perugina: rasoiate alla credibilità di laici, preti e porporati. Fra ‘non ricordo’, chiacchiere e maldicenze, sospetti e calunnie, maturate e propalate nello stesso ambiente. Come in ciarle da bar. Un disonore per la città. Di cui l’autore offre un resoconto puntuale e letterariamente affascinante. Da cronista-scrittore. Con la penna intinta nell’amarezza e nel dolore di tanti. E noi fra quelli.


 

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