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Martedì, 23 Aprile 2024
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LETTI PER VOI La valigia di Kappler, la fuga del boia nazista

Andrea Maori, storico e infaticabile ricercatore d’archivio, propone il suo “La valigia di Kappler”, dentro la prestigiosa “Nuova Storia Contemporanea”

È uscito uno studio, completo e approfondito, sulla fuga del boia nazista Herbert Kappler, avvenuta il 15 agosto 1977. Andrea Maori, storico e infaticabile ricercatore d’archivio, propone il suo “La valigia di Kappler”, dentro la prestigiosa “Nuova Storia Contemporanea”. Quella che Maori chiama “cronaca di una fuga annunciata” viene esaminata e ricostruita con precisione, legando quella evasione dal Celio con riflessioni sulla percezione delle stragi naziste in Italia e sulla situazione politica degli anni Settanta.

La barbara esecuzione dei 335 cittadini, trucidati con un colpo di pistola alla nuca dentro le Fosse Ardeatine, comportò la condanna all’ergastolo per Herbert Kappler, che peraltro, nella Capitale occupata, non rivestiva ruoli di elevato potere. Altri 15 anni di carcere gli furono comminati per la sottrazione dei cinquanta chili d’oro alla Comunità ebraica di Roma. L’atto di clemenza con cui Kappler fu trasferito (nel 1976) all’ospedale militare del Celio di Roma creò le condizioni per la fuga, assecondata dalla moglie Anneliese, proprio nel giorno di Ferragosto dell’anno successivo.

All’epoca si aprì un acceso dibattito sulle responsabilità del ministro della Difesa, Vito Lattanzio. Presidente del Consiglio era Giulio Andreotti che reggeva un governo sostenuto dalla “non sfiducia” del PCI. Il caso fece esplodere contraddizioni nei partiti filogovernativi. Tanto più che Lattanzio abbandonò quel ministero, avendone in cambio addirittura due: Trasporti e Marina Mercantile. Ma Andreotti sostenne che il Paese non poteva sopportare una crisi di governo in quel momento. E tutto restò immutabile.

Ci si interrogò sul ruolo svolto nel merito dai Servizi Segreti (apparentemente ignari) e da Francesco Cossiga, ministro dell’interno, che non prese decisa posizione. Maori ripercorre la dolorosa vicenda delle Fosse Ardeatine fin nei minimi particolari. A far capo dalla strage, alle pressioni tedesche per la liberazione di Kappler, alla vita in carcere del detenuto speciale, alle cure omeopatiche e tradizionali cui fu sottoposto, al Celio, ospedale militare “accogliente”, con la moglie che poteva entrare e uscire liberamente. Poi, “apriti Celio”, con la cronaca ufficiale della fuga, le reazioni politiche e giornalistiche, sia in Germania che in Italia, i dibattiti parlamentari.

Lo studio è corredato da allegati (servizio di Giorgio Bocca, intervista a Guido Salvini) e di foto che fanno di questo lavoro uno studio in grado di segnare un punto definitivo su questo scorcio di storia italiana.

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