La Chiesa perugina celebra sant'Agata: le iniziative in programma
Dopo le due ultime “edizioni” in tono minore per la pandemia, la festa di sant’Agata celebrata a Perugia il giorno della sua memoria liturgica, il 5 febbraio, ritorna nella sua ampiezza di fede, cultura e socialità, assumendo un particolare significato da come si evince dal titolo degli eventi che la caratterizzano: “La mia medicina è Cristo”. Lo disse la Santa all’Apostolo Pietro che le apparve in prigione per guarire il suo fisico menomato dopo che i romani le recisero il seno perché cristiana. Tematica che ha indotto il rettore di questo luogo sacro, monsignor Fausto Sciurpa, arciprete della cattedrale di San Lorenzo e studioso della Santa siciliana, a rivelare un suo desiderio-auspicio che nutre da tempo nell’approfondire la spiritualità di sant’Agata, protettrice anche delle donne affette da gravi patologie al seno.
Tre i pomeriggi che caratterizzano le celebrazioni perugine in onore sant’Agata, venerdì 3, sabato 4 e domenica 5, tutti alle 17.30, che si terranno nella chiesa a lei intitolata situata all’inizio di via dei Priori per chi la percorre venendo da corso Vannucci. Venerdì l’incontro dal titolo: “Storia di una santa e di una Chiesa: S. Agata”, a cura di monsignor Fausto Sciurpa, con intermezzi musicali “Dai salmi di dolori e guarigione” presentati dal medico Luciano Carli; sabato “La parola dell’uomo sulla sofferenza” e “La parola di Dio sulla sofferenza” a cura del professor Luigi Alici e del professor padre Giulio Michelini (Ofm); domenica la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis animata dalla Corale Laurenziana della cattedrale. Al termine la “festa in amicizia” nel complesso della canonica di Sant’Agata.