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INVIATO CITTADINO La XVIII edizione di Velimna, giornate etrusche, vola alto

Velimna si presenta con eventi che si dipanano nell’arco di ben tre mesi

La XVIII edizione di Velimna, giornate etrusche, vola alto… malgrado il virus. E si presenta con eventi che si dipanano nell’arco di ben tre mesi (settembre-novembre) con cinque visite, due presentazioni di libri, una conferenza, la consegna dell’Etrusco d’Oro 2019, la presentazione degli Atti del Convegno della precedente edizione , la mostra “20 anni di Velimna” (Cerp della Paolina dal 3 al 18 ottobre), una trasferta al Museo Archeologico di Bologna per la mostra “Etruschi. Viaggio nella terra dei Rasna”. Mi permetto di segnalare un evento di lusso come la presentazione (il 17 ottobre, alle 17, al Cerp) del libro (dovutissimo!) in memoria delle opere e i giorni di Umberto Calzoni, sugli scavi a Cetona, ieri e oggi. E scusate se è poco.

Gli Etruschi del Ponte si sono cimentati fruttuosamente nel triplo salto mortale per una presentazione, andata anche in diretta streaming, per dare soddisfazione ai tanti, troppi esclusi in presenza, causa norme sul Corona. La diretta, magistralmente condotta e coordinata da Antonio Brunori, è stata un successo. Dopo gli onori di casa del presidente Antonello Palmerini, è giunto il saluto dell’assessore Otello Numerini che ha compiuto lo sforzo di far ripulire, in quattro balletti, la zona del Palazzone, e parcheggio adiacente i Volumni, ridotte all’ecce homo da erbacce, arbusti e negligenza. Si è poi scoperto che – malgrado tutti credessimo il contrario, ossia che fosse stata acquisita da Comune o Mibact – di fatto la zona è ancora di proprietà privata. Una donazione, insomma, non ancora andata a buon fine perché non perfezionata con idonei strumenti giuridici. Possiamo dire: sarebbe ora di sbrigarsi, o no?

A beneficio di chi non può farlo de visu, l’archeologa Luana Cenciaioli ha raccontato l’Ipogeo in forma “cinematografica” con una registrazione ben fatta all’interno dello scavo.

Luana, fresca di pensione, ha ricevuto la nomina formale di consulente scientifica di Velimna, ruolo che riveste da anni, insieme alla collega Agnese Massi Secondari. Una funzione “de facto” che diventa “de iure” tra la soddisfazione generale, in nome della stima e dell’affetto catalizzati intorno alla sua persona.

La giovane studiosa Silvia Racano, proseguendo in tema, ha illustrato alcune delle altre principali famiglie le cui urne sono esposte ai Volumni. Spesso con coperchi spaiati fra un’urna e l’altra.

Accoglienza coi fuochi d’artificio per la nuova direttrice del Manu, Maria Angela Turchetti. Che si è presentata con calore umano e grande competenza. Vi assicuro che ha maturato un curriculum grosso come un volume della Treccani. Mariangela ha illustrato da par suo alcuni reperti dell’Antiquarium. In privati colloqui ha anticipato all’Inviato Cittadino delle idee cui darà corpo a breve. Ne parleremo appena assumeranno un profilo di realtà.

La dottoressa Turchetti ha fra l’altro auspicato che si possa degnamente festeggiare la ricorrenza dei 180 anni (1840) dalla scoperta dell’Ipogeo. Non potendolo fare quest’anno, per ovvi motivi, il proposito è quello di realizzare la celebrazione l’anno prossimo: “sarà un 180+1”, è stato detto con intelligente ironia.

Infine Luana Cenciaioli ha raccontato un reperto di singolare appeal e piuttosto raro. Si tratta di un beauty case di osso, repertato nella Tomba del Bacio e contenente unguentari, manico di ventaglio, portaspecchi e pettine. È stato trovato schiacciato ed è merito del disegnatore e dei restauratori aver ricondotto ad unità strisce d’osso e cerniere ridotte a una sogliola.

Conclusione con un momento sociale e conviviale. Per confrontarsi sulle tante iniziative e giocare, non col kòttabos, ma con un bicchiere di rosso. Perché, si sa, a tavola non s’invecchia. Specie se lo si fa a somiglianza dei nostri antenati con gli occhi a mandorla. Presenti attraverso i soliti figuranti, rappresentanti la triade Tinia, Uni, Menerva, accompagnati da Proserpina e da una coppia di famiglia. Agli Etruschi del Ponte… cosa chiedere di più? 

(le foto in Gallery sono di Sandro Allegrini e Tommaso Benedetti) 

Velimna, la XVIII edizione delle giornate etrusche

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