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Il Trio Animula accende di Ottocento la Grande Classica al Borgo

Un concerto con soprano e chitarre ottocentesche dal titolo evocativo “Son fili d’oro”

A Sant’Antonio abate, per la Grande Classica al Borgo, trionfa il Trio calabrese Animula. Un nome che si richiama all’imperatore Adriano e alla Yourcenar. Un concerto con soprano e chitarre ottocentesche dal titolo evocativo “Son fili d’oro”. Si tratta di repertorio vocale per chitarra in relazione al mondo dell’opera. Perché sia Giuliani che Carulli, compositori di rango, furono amici di Rossini e si rifecero, con variazioni e richiami citazionali, alla sua produzione.

Concerto, cosiddetto, “in forma d’accademia”, musica da camera, non da teatro, vista la delicatezza delle chitarre, autentici pezzi da collezione che hanno “parlato” a un pubblico attento e compreso. Sul palcoscenico Fabio Sirianni, da Vibo Valentia, appassionato di strumenti antichi, concertista solista o da formazione, docente a Lamezia Terme. Con lui, in straordinario affiatamento, Claudio Fittante, noto in Europa e oltre, filologo dell’interpretazione di chitarra ottocentesca. In evidenza Giovanna Massara, soprano lirico e Maestra di coro, vincitrice di concorsi, direttrice artistica, presidente di prestigiose Associazioni musicali.

L’ensemble ha offerto un programma di nicchia con Mozart, Carulli e Giuliani. Esecuzioni precedute da accorte presentazioni che hanno fatto scoprire al pubblico anche risvolti di grande interesse. Come l’abilità compositiva ed esecutiva per chitarra di Nicolò Paganini che la vulgata propone solo come violinista. Un pomeriggio di grande classe, come solo sanno proporre i Maestri Sandro Lazzari, mente e braccio operativo del Guitar Festival, e Salvatore Silivestro, factotum A.gi.mus e infaticabile organizzatore (entrambi in foto col Trio Animula).

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