“Il figlio prodigo”, il musical a sostegno dei cinque empori della solidarietà della Caritas
Musica, ballo, giovani e solidarietà per sostenere il prossimo. Venerdì 15 settembre, alle 21, all’Auditorium Don Nello Palloni della chiesa di San Barnaba, andrà in scena il musical “Il figlio prodigo”. L’ingresso è libero e le offerte raccolte dagli organizzatori saranno devolute alla campagna “Una spesa per tutti” dei cinque Empori della Solidarietà attivati dalla Caritas in collaborazione con le parrocchie delle aree più sensibili del territorio diocesano.
Don Marco Briziarelli, direttore della Caritas perugina, esprime gratitudine nei confronti dei ragazzi dello spettacolo: “Un grandissimo grazie a questi ragazzi per il regalo che faranno a tante famiglie che vivono momenti difficili. Incontrare arte, giovani e solidarietà è un mix veramente importante e bello. So che hanno lavorato molto per prepararsi a questo musical, portandolo con successo in varie location. E per noi è una grandissima gioia, che ci riempie il cuore, sapere che sono giovani desiderosi di donare la loro arte, la loro fatica mettendole al servizio dei poveri”.
E ancora: "Stiamo vivendo un momento critico, perché i rincari delle materie prime ci stanno mettendo a dura prova. Stiamo facendo fatica ad avere nei nostri empori i beni primari da poter mettere a disposizione alle 1.827 famiglie che vengono a fare la spesa gratis. La scelta di supportare questo progetto diventa una grandissima carezza di Dio da parte di questi giovani, una carezza della Provvidenza. Da noi un grazie profondo a tutti coloro che parteciperanno e vi aspettiamo numerosi per vivere insieme questo spettacolo donato dai giovani in cui si uniscono arte e solidarietà”.
A spiegare il messaggio che l’iniziativa vuole veicolare è Federico Fiorucci, animatore della Parrocchia di Ferro di Cavallo: “Il figlio prodigo è il musical che parla di noi, è la storia di tante famiglie con figli che si ribellano ai genitori e di quelli che non lo fanno ma solo per senso del dovere quando, spesso, per loro un senso neanche ce la più. È la storia dei genitori che sono in bilico di lasciare andare i figli, consegnarli alla vita, o trattenerli per preservare la loro stessa vita”.
“I giovani del quartiere perugino di Ferro di Cavallo, animano già a vario titolo e ruoli la comunità parrocchiale. Hanno lavorato per un anno con dei coach per il canto, il ballo, la recitazione e che li hanno aiutati a diventare in piccolo, sempre in maniera improvvisata ed artigianale ma molto vera, degli attori, dei cantanti, dei ballerini. Il regista di tutto è Dio, che silenzioso ma presente, dirige questo contemporaneo ritratto di relazioni umane che è specchio delle relazioni fra l’uomo, Dio e il suo prossimo ed in cui, alla fine, siamo chiamati a guardare dentro di noi e spesso a cambiare perché il motto, lo slogan è proprio la possibilità a dare vita ad un cambiamento di noi stessi per diventare sempre più simili a quel padre misericordioso che è il vero protagonista della storia” conclude Fiorucci.