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"Guardie, ladri e poveri cristi", la Perugia dell'Ottocento raccontata dalla voce e dalle vite degli ultimi

La presentazione del volume di Rita Boini e curato da Costanza Bondi (Futura edizioni) è in programma mercoledì 29 giugno alle ore 21 alla Domus Volumnia. Il ricavato andrà agli Ambulatori solidali

Tredici storie vere per raccontare la Perugia dell’Ottocento. Storie tratte da carte custodite all’Archivio di Stato di Perugia e narrate dall’autrice in forma di racconto. Artigiani, domestiche, affittacamere, piccoli impiegati, negozianti, prostitute, ladruncoli, piccoli truffatori, studenti squattrinati, una varia umanità, un mondo composito di gente che spesso deve arrangiarsi per vivere e talvolta in queste storie oltrepassa i limiti della legge più per necessità o perché non sa come uscire da una situazione che per un preciso disegno criminale.

Lo scenario è la Perugia dell’Ottocento, quella ancora racchiusa entro le mura, con le sue vie, le sue piazze, le sue botteghe, i suoi luoghi d’incontro, ma anche e soprattutto i suoi costumi. Spiega Costanza Bondi, curatrice del volume: “Questi racconti che, tra il serio (la cronaca di allora) e il faceto (le leggi del tempo, la cui applicazione per noi uomini contemporanei può sembrare a volte fuori da qualsiasi cognizione) ci restituiscono una panoramica nello sguardo d’insieme dell’ottocentesca realtà cittadina. Qui si è desiderato perciò presentare un documentario sull’animo umano, tratto dallo spaccato di vita quotidiana della Perugia di quei tempi, nel narrare situazioni più o meno drammatiche della rappresentazione storica perugina di cui tali cronache rendono un affresco, a penna vergato, e di cui gli “ultimi” si rendono protagonisti. “Ultimi” da intendersi etimologicamente in quanto voce dotta recuperata con valore superlativo dal latino ulter nel significato di “chi si trova al di là”, oltre quindi quelle posizioni sociali, sentimentali, politiche e talora legali che rendono difficoltoso l’ordinario vivere”.

I racconti, scrive Dino Renato Nardelli nella prefazione, in cui illustra lo scenario sociale e storico dell’epoca “restituiscono una storia della città solo all’apparenza minore: per essere più precisi, minuta; a renderla “importante” è il tempo, la seconda metà dell’Ottocento. Un periodo, questo, in cui il tessuto sociale di Perugia registra momenti di stasi e permanenze profonde. Finita la stagione degli entusiasmi risorgimentali, affievolitosi il dolore per i lutti, si vive un momento in cui l’apparato amministrativo registra pesanti trasformazioni per essere adeguato alle esigenze dello Stato unitario”.

Un mondo, quelle di queste storie, in cui, spiega Anton Carlo Ponti nell’introduzione: “il muoversi della moralità, della povertà, del bisogno, delle passioni è fatalmente attuale; ci sono la violenza contro il furto inventato e la spogliazione di una donna da parte di un’altra donna, l’omicidio per vendetta o per stupidità o avidità, risse e fucilate, e duelli rusticani, e lo scorrere a fiumi del vinaccio delle osterie, delle taverne, il furto sacrilego e la prostituzione, e l’oltraggio alle donne, le ruffiane e le puttane, e stupri, e vicende mai chiarite, avvolte dal mistero nelle pagine della carta stampata”.

Il libro si avvale del marchio del gruppo letterario WOMEN@WORK e del patrocino di Comune di Perugia, Famiglia Perugina, ISUC e Società operaia di Mutuo Soccorso di Perugia. Il ricavato sarà devoluto all’Ambulatorio solidale di Perugia che ha lo scopo di offrire cure mediche a qualsiasi bisognoso, senza distinzione sociale, culturale ed etnica, al motto del trinomio labor et virtus et caritas. Una filosofia ripresa operativamente a Perugia da Fabio Bastianini nel 2019, sulla scia della filosofia degli asili notturni creati a Torino nel 1886.

Sotto l’egida di Bastianini è stato creato l’Ambulatorio Solidale di Perugia che, grazie al Comune, gode della sede attuale in via Palestrina 40 e che con il nome di associazione asili notturni Umberto I Umbria O.d.v. (Organizzazione di Volontariato) offre cure specialistiche ai bisognosi in ambito odontoiatrico, oculistico, audiologico e dermatologico. Una struttura il cui merito si deve alla trentina di medici professionisti volontari, nonché altrettanti volontari per la segreteria e le molteplici altre diverse mansioni, che gratuitamente si alternano affinché tale programma assistenziale possa svolgersi al meglio.

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