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VISTI PER VOI Daniele Russo non ha niente da invidiare a Marlon Brando. E la regia di Gassman non teme il confronto con Kazan

Miete allori al Morlacchi la trasposizione di “Fronte del porto” dall’America degli anni Cinquanta alla Napoli degli anni Ottanta. Riscritto, magistralmente adattato (da Enrico Ianniello) in chiave linguistica e antropologica, lo spettacolo è una perfetta macchina da guerra

Daniele Russo non ha niente da invidiare a Marlon Brando. E la regia di Gassman non teme il confronto con Kazan.

Miete allori al Morlacchi la trasposizione di “Fronte del porto” dall’America degli anni Cinquanta alla Napoli degli anni Ottanta. Riscritto, magistralmente adattato (da Enrico Ianniello) in chiave linguistica e antropologica, lo spettacolo è una perfetta macchina da guerra.

Mafia statunitense che diventa camorra, personaggi calati in una dimensione di crudo realismo, fra cronaca e sociologia intrisa di umanità.

Sul palcoscenico un dinamismo a perfetta sincronizzazione, una recitazione intensa e calzante che non cade e non scade nei luoghi comuni, quella di Emanuele Maria Basso, Renato Bisogni, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Ernesto Lama, Biagio Musella, Manuel Severino, Pierluigi Tortora e Bruno Tràmice. Menzione d’onore per Daniele Russo.

Alessandro Gassman utilizza ancora la cifra fatta di telino e videoproiezioni, in cui la mistilingua della contaminazione potenzia e non banalizza con effetti a meraviglia, ma ricorre a quanto è funzionale al racconto, senza eccessi.

Una scenografia modulare, flessibile e di grande suggestione racconta ambienti e atmosfere. Attori macchinisti, luci e suoni da mirabilia.

Il pubblico, vinto e convinto, risponde con entusiasmo a una proposta che resta una delle più belle della stagione.

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