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“È il vento che parla”: presentato a Monteripido il quindicesimo libro di Nello Cicuti: l'amore e la radice cristiana

Monteripido, Sala San Francesco. Presentazione del quindicesimo libro di Nello Cicuti “È il vento che parla”. Prefazione del cardinale Gualtiero Bassetti, postfazione di Sandro Allegrini. Morlacchi editore, euro 10. Letture a cura degli attori Isabella Giovagnoni e Leandro Corbucci di un libro bilingue: testi in lingua perugina, con versione a fronte in italiano standard. Dopo il saluto di accoglienza di padre Georges Massinelli (ofm), hanno parlato del volume di poesia l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano, monsignor Saulo Scarabattoli, Sandro Allegrini. Con un intervento di Marco Mariucci, autore delle tavole. Grande afflusso di estimatori e amici del poeta, noto esponente della letteratura nella lingua del Grifo.

I relatori si sono soffermati sulla valenza religiosa delle poesie, palese esempio di fede testimoniata e intimamente sentita. Col “dialetto che offre uno strumento musicale e spirituale per collegare la sua terra al nostro cielo, quello che sconfina con Assisi”, scrive il cardinale. “La lingua dei contadini che Cristo avrebbe amato… in un perugino che non è più solo lingua, ma ricostruzione d’ambiente… memoria viscerale, uno stile di vita che scorre nelle vene, senza retorica”… osserva il presidente della CEI.

“Un modo di pregare che sceglie di rapportarsi al divino, riflettendo su se stesso”, scrive Allegrini. Varasano ha messo in rilievo la fede intima e profonda che permea di sé la pagina di Cicuti. Monsignor Scarabattoli ha compiuto una breve e lucida analisi del messaggio di Cicuti che si lega all’autenticità del messaggio cristiano, portato a individuare nel Cristo la “ra(i)ca”, ossia la radice di tutto. E nel soffio della fede e dello spirito la forza in grado di trascinarci verso la giusta direzione. “Il soffio (spiritus) c’è sempre – ha aggiunto don Saulo – siamo noi che dobbiamo imparare ad issare le vele”.

Grande pubblico e intensa commozione nella fase finale dell’evento, quando Isabella Giovagnoni ha letto una poesia dello stesso Cicuti, volta a celebrare sessant’anni di vita insieme alla sua Gianna. Momenti di commozione per i figli e i tanti amici accorsi a far festa al poeta della fede, declinata nella lingua dei padri: quella appresa da bambino, nel sacerdozio familiare. E pertanto radicata nella mente e nel cuore.
 

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