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Martedì, 16 Aprile 2024
Eventi Deruta

Il Divin Pittore protagonista a Deruta per "Arte sotto le stelle" ed emerge un particolare inedito che collega la Pinacoteca cittadina alla Cappella Sistina...

Il prof Francesco Federico Mancini nel corso della serata sull'influsso del Perugino nella ceramica derutese rinascimentale, ha evidenziato inedite analogie iconografiche

Un successo la serata di “Arte sotto le stelle” dedicata al Perugino svoltasi a Deruta nei girni scorsi, successo che ha portato anche una scoperta importante dal punto di vista iconografico relativamente alle opere del Divin Pittore, a partire proprio da Deruta. L'appuntamento infatti era incentrato sugli influssi dell’artista sulla produzione ceramica del borgo umbro durante il Rinascimento, e ha visto l'importante contributo della digitalizzazione delle opere, ad altissima risoluzione, e in 3D, come mezzo per aprire sia nuovi filoni di ricerca, sia per valorizzare il patrimonio artistico.

Deruta, che ha saputo cogliere l’occasione per celebrare Pietro Vannucci in vista della ricorrenza del cinquecentenario della sua morte (2023), con il format che fa vivere l’arte attraverso la formula del “museo a cielo aperto”, è riuscita a catturare un folto pubblico nella cornice di piazza dei Consoli. 

“Arte sotto le stelle”, un format itinerante per valorizzare il patrimonio culturale

 L’evento, che ha sottolineato l’intreccio tra la tradizione delle ceramiche dipinte, che caratterizza Deruta sin dai tempi antichi, e l’inconfondibile stile pittorico di Perugino, è stato organizzato dall’Amministrazione comunale (intervenuta anche con l’assessore alla Cultura di Deruta, Piero Montagnoli) insieme ad Archimede Arte, con il supporto della Fondazione Perugia (rappresentata da Maurizio Tittarelli Rubboli) e di alcune associazioni locali (La Casa degli artisti, Officina delle Scritture e dei Linguaggi, Pro Deruta, Musica per i Borghi). 

A dare il loro autorevole contributo sono stati i relatori: Francesco Federico Mancini, direttore del Museo Regionale della Ceramica di Deruta che si è focalizzato sul Perugino a Deruta e sui dipinti “contra pestem”; Cristina Galassi, direttore Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici dell’Università degli Studi di Perugia, che ha trattato il tema del legame del Perugino e le spoliazioni napoleoniche; Giulio Busti, Conservatore del Museo Regionale della Ceramica di Deruta, che ha riportato alla luce “la ceramica di Deruta al tempo di Perugino”. Ad introdurre e moderare la conferenza, che è stata preceduta da una visita guidata al Museo Regionale della Ceramica di Deruta, è stato Aldo Pascucci, vice presidente di Archimede Arte.

L’evento si è avvalso della ormai consolidata formula accattivante che mixa contributi scientifici, immagini su grande schermo a grande risoluzione e musica dal vivo sulle note dell’epoca (eseguite da Luca Burocchi e Daniele Marinelli). A chiudere la serata, una suggestiva proiezione multimediale con immagini in altissima qualità, tratte da dipinti del Perugino, curata da Michelangelo Augusto Spadoni di Archimede Arte, l’azienda che ha già organizzato una serie di appuntamenti dedicati a Pietro Vannucci, sempre realizzati con il format “Arte sotto le stelle”, ottimo strumento di valorizzazione del patrimonio culturale di un territorio.

La Cappella Sistina e alla Pinacoteca comunale di Deruta: si aprono nuovi scenari di studio 

A cogliere un dettaglio non di poco conto, durante la serata, è stato Francesco Federico Mancini proprio mentre evidenziava il fatto che i tantissimi manufatti presenti nel museo regionale della ceramica di Deruta hanno in qualche modo trovato ispirazione nell’opera di Perugino. Durante lo scorrere delle immagini delle opere il prof. Mancini ha notato che “comparando l’Eterno benedicente dell’affresco della Pinacoteca comunale di Deruta con l’analoga immagine dell’affresco della Cappella Sistina, rappresentante il Battesimo di Cristo, che ha in alto un analogo Eterno benedicente, ci siamo resi conto della quasi totale sovrapponibilità delle due immagini. Cosa che non era mai stata presa in considerazione prima di stasera. Ciò consente intanto di  assicurare alla mano di Perugino l’affresco di Deruta, che un tempo era stato addirittura riconosciuto come opera di Fiorenzo di Lorenzo, e poi perché tutto questo può aprire degli interessanti nuovi scenari di ricerca, nel senso che l’affresco di Deruta può essere visto come la “cellula primaria”, così la chiamava Pietro Scarpellini, di una tipologia figurale che l’artista riprenderà anche nella Cappella Sistina e poi in seguito in tante altre rappresentazioni dell’Eterno benedicente”.

Nella propria relazione, il prof. Busti analizzando con precisione i riferimenti delle opere e delle immagini di Perugino nelle ceramiche prodotte a Deruta dal Rinascimento, ha toccato un tema di grande importanza: le ceramiche derutesi erano considerate nel mondo il top per qualità e immagine, al punto da essere considerate un elemento alternativo alle opere del Divin Pittore per quelle famiglie che erano meno facoltose e non potevano permettersi affreschi e dipinti. Questi elementi decorativi e quella tipologia di ceramica è andata via via diminuendo nei secoli, fino a non essere più prodotta. I pezzi pregiati presentati nella relazione del prof. Busti con immagini di grande impatto visivo, si trovano oggi esposte nei Musei di tutto il mondo. Da questa analisi e relazione, nella chiosa conclusiva dell’incontro di Deruta, i relatori e Archimede Arte hanno invitato l’amministrazione comunale a creare nuovi stimoli in vista delle celebrazioni del cinquecentenario del Perugino, affinché gli artigiani derutesi della ceramica possano, con quelle stupende tecniche che hanno esaltato nel periodo del Rinascimento i prodotti di Deruta, riproporre le grandi ceramiche del passato con nuove raffigurazioni derivanti dalle opere di Pietro Vannucci.

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