Debutto nazionale ad Assisi per "Opera Noir", a metà tra lirica e giallo: un appuntamento di Suoni Controvento
Nell’ambito della sesta edizione di Suoni Controvento, venerdì 2 settembre, ad Assisi nella chiesa di San Rufino (ore 21), si terrà il debutto nazionale di Opera Noir, spettacolo di e con Giancarlo De Cataldo, con la regia di Nicola Calocero Giannoni, la consulenza organizzativa di Paolo Mirti, una produzione originale dell’Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore.
«Accogliamo con piacere il debutto nazionale del nuovo spettacolo di Giancarlo De Cataldo – asseriscono il sindaco di Assisi Stefania Proietti e l’assessore alla Cultura Veronica Cavallucci - che, nel programma del festival Suoni Controvento, andrà in scena sul sagrato della cattedrale di San Rufino, nel cuore della città. Assisi si presta alla perfezione, come un palcoscenico naturale, a ospitare eventi culturali di tale portata, di grande innovazione e richiamo, e il lavoro di De Cataldo è uno di questi. Il progetto “Opera Noir” è una sperimentazione che, siamo sicure, riscuoterà il consenso del pubblico, dei cittadini e dei turisti che affollano i nostri luoghi in questo periodo e come amministrazione comunale diamo il benvenuto allo scrittore magistrato che vuole presentare da noi questo nuovo format in cui, da perfetto storyteller, dividerà il palco con quattro cantanti che offriranno spunti da opere liriche di rilievo. Il collegamento tra l’opera lirica e il genere letterario giallo è un esercizio coraggioso che Assisi seguirà con curiosità e interesse».
L'opera lirica arriva dappertutto
«Non esiste situazione umana, delitto incluso, che non sia stata affrontata dall’opera lirica». Così Manrico Spinori, pubblico ministero protagonista dei romanzi gialli di Giancarlo De Cataldo, riassume la possibilità di trarre dal repertorio operistico ispirazione per la propria attività investigativa.
Nessun mondo più di quello della lirica è dominato dalla forza travolgente delle passioni, vere e proprie tempeste emotive che si abbattono sui personaggi e li travolgono a tal punto da spingerli a commettere un delitto. Del resto, c’è sempre una passione estrema o un interesse forte dietro ad un delitto. La lirica è teatro di crimini e misfatti che solo la forza della musica riesce a stemperare e a sublimare. I capolavori del teatro musicale europeo sono intessuti di crimini: omicidi, rapimenti, estorsioni, violenze sessuali. Delitti d’onore come nella “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e nei “Pagliacci” di Leoncavallo; delitti d’impeto mossi dalla gelosia come nella “Carmen” di Bizet, nei “Masnadieri” di Verdi o in molte altre opere; l’omicidio suicidio “nell’Otello” di Verdi che prima elimina Desdemona e poi se stesso.
Il progetto “Opera Noir” si prefigge lo scopo di esplorare i legami e i collegamenti tra l’opera lirica ed il genere giallo e soprattutto tra i libretti d’opera ed il libro crime. Un’indagine accurata per arrivare a scoprire quanto gli scrittori moderni di noir debbano ancora imparare dalla tenuta narrativa e dalla straordinaria capacità di sintesi dei librettisti d’opera e quanto debbano ancora studiare il loro grande talento nel costruire un impianto drammaturgico perfetto in grado di conquistare gli spettatori.
Proprio questo è lo spunto di “Opera Noir”, nuovo format che vedrà la sua prima esecuzione, appunto, nella città serafica. De Cataldo da perfetto storyteller dividerà il palco con quattro cantanti, Agnieszka Grochala (soprano), Irene Savignano (mezzosoprano), Francesco Verna (baritono) Alessandro Della Morte (basso), accompagnati al piano dal maestro Lucio Perotti. Durante lo spettacolo saranno analizzati gli spunti noir di alcune delle opere più celebri del nostro repertorio operistico, con le arie che saranno cantante dal vivo e che vedranno anche una video scenografia multimediale animarsi sullo sfondo durante le esecuzioni proposte nel corso della serata, realizzata con le tavole di Manuelle Mureddu. Elemento che completerà la messa in scena dello spettacolo curata dal regista Nicola Calocero Giannoni che propone così una formula elegante che gioca tra l’astratto e l’iconico. Per valorizzare al massimo gli interventi musicali e i momenti di racconto che saranno il fulcro della serata.