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“Segno di contraddizione”, tre opere d'arte sacra restituite alla città di Todi

Il 18 ottobre verranno presentate le opere d'arte, restaurate e restituite ai fedeli e a tutta la cittadinanza, presso la Concattedrale di Todi

Domenica 18 ottobre, alle ore 17.00, presso la Basilica Concattedrale di Todi, si terrà la presentazione dei lavori di restauro di tre opere d’arte recentemente recuperate e restituite alla città. Prima ancora che opere d’arte o pezzi da museo, esse sono testimonianze di fede: per questo si è scelto di collocarle all’interno della Concattedrale, con cui tutte hanno legami più o meno diretti.

Le tre opere restaurate

Dopo oltre un secolo e mezzo, la pala d’altare raffigurante l’Assunzione di Maria tra i Santi Fortunato, Bernardino da Siena, Cassiano e Pietro martire torna ad essere esposta e venerata nella navata di sinistra della Basilica, insieme alle altre tele già ricollocate in anni recenti, opere di Ferraù da Faenza detto Il Faenzone. La tela dell’Assunta, con le altre cinque, fino alla metà del secolo XIX ornavano gli altari laterali voluti dal vescovo Angelo Cesi sul finire del Cinquecento. Demoliti gli altari, furono trasferite a San Fortunato, quindi alla Pinacoteca Comunale e ricondotte in Duomo nell’anno 2010, dopo una breve sosta nel Palazzo Vescovile. La tela oggetto di restauro, nel 1957, era invece stata trasferita da San Fortunato alla chiesa parrocchiale di Ponterio dove è rimasta fino al 2004, quando tornò nella sagrestia della Concattedrale in attesa dei necessari restauri, che oggi trovano pieno compimento.

La statua della Madonna, scultura lignea del secolo XV, proviene invece dal Monastero della SS.ma Annunziata di Borgo Nuovo. Chiusa la struttura religiosa, assieme ad altre importanti opere, è stata donata dall’Istituto delle Serve di Maria Riparatrici alla Diocesi per meglio valorizzarla e custodirla a Todi. L’opera faceva parte di un gruppo scultoreo raffigurante l’Annunciazione che fino alla metà del Settecento era collocata sull’altare maggiore della chiesa monastica. Il Monastero della SS.ma Annunziata era stato fondato nel 1554 grazie alla concessione da parte della Confraternita della SS.ma Annunziata di alcune strutture ad essa pertinenti nei pressi dell’antica chiesa di San Biagio. 

L’ultima opera che sarà presentata è un prezioso Crocifisso ligneo policromo, risalente agli inizi del secolo XV, che fino alla fine dell’Ottocento era collocato sull’altare maggiore della chiesa del SS. Salvatore, edificio di culto ridotto ad uso profano e alienato nei primi anni del secolo scorso. La parrocchia del SS. Salvatore a partire dal 1887, assieme a quelle di San Benedetto e di San Quirico, fu trasferita nella chiesa di San Fortunato. Oggetto di trasferimento furono non solo le attività e gli oneri di culto, ma anche tutte le suppellettili e le opere d’arte già esistenti nelle antiche chiese parrocchiali. Tali parrocchie sono state poi unite a quella della Concattedrale, che ha ereditato tutto ciò che spettava agli enti soppressi. Il Crocifisso, dotato di braccia, gambe e testa mobili, ben si prestava per le sacre rappresentazioni medievali del periodo pasquale e ad oggi costituisce un unicum nel suo genere per Todi e il suo territorio, sia per la straordinaria bellezza recuperata, sia per il raffinato metodo di realizzazione.

“Segno di contraddizione” è il titolo della presentazione dei restauri delle tre opere appena ricordate, che vedrà come relatori il dott. Francesco Campagnani, dell’Archivio storico diocesano di Todi, con un inquadramento storico-archivistico delle opere presentate; il prof. Enrico Menestò, presidente del C.I.S.A.M. di Spoleto, con un approfondimento sulle sacre rappresentazioni medievali; il prof. Corrado Fratini, storico dell’arte, con una relazione sulle opere presentate; la restauratrice Rosella Brunetti, che illustrerà gli interventi eseguiti. Concluderà i lavori il vescovo Gualtiero Sigismondi con una riflessione sul significato religioso e spirituale delle opere, dal titolo “Nate per parlare di Dio”.

Nel corso della serata porteranno il loro saluto don Francesco Valentini, parroco della Concattedrale e direttore dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della Diocesi e i rappresentanti della Sagrestia della Concattedrale, dell’Amministrazione Comunale, della Soprintendenza e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che ha finanziato parte dei lavori di restauro.

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