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San Lorenzo alla Sala dei Notari: serata memorabile con la "stella" Greta Panettieri

Anche se la notte del santo della graticola di stelle cadenti ne ha mostrate ben poche, per Perugia è stata una festa da scrivere a lettere indelebili

di Sandro Francesco Allegrini

Un San Lorenzo col botto, quello che ha visto celebrare, alla Sala dei Notari, il 43.mo compleanno della Perugia Big Band. Porta, infatti, il nome di Perugia come un fiore all’occhiello, quella Band che ha più di un motivo per definirsi Big.

“Caso è il nome di Dio… quando non voleva firmare” è stato scritto. E pare che la previsione di condizioni meteorologiche avverse abbia decisamente portato bene alla città.Che è accorsa massicciamente nella massima sala istituzionale del Palazzo dei Priori per festeggiare il significativo  anniversario: nella stessa location in cui la prestigiosa compagine aveva tenuto il primo concerto.

“Era il 1973, quando esordimmo”, dice il direttore Nando Roselletti, polistrumentista, storico della musica, arrangiatore e unico esponente rimasto di quella band. “L’emozione che proviamo  nel misurarci davanti alla nostra città ci fa sentire le stelle che abbiamo dentro di noi. Perché l’emozione è una componente preziosa per un musicista che dal secolo breve s’inoltra nel terzo millennio”, dice Roselletti ricevendo dall’assessore Severini una targa ricordo.

Una direzione impeccabile e discreta, nello stile contenuto che gli appartiene: Nando, con encomiabile aplomb, è l’unico musicista a rifiutare di togliersi la giacca in un ambiente torrido e carico di umidità. Qualche pezzo per scaldare gli strumenti, poi la voce di Davide Tassi “TasSinatra, the Voice”, il Sinatra perugino, scalda i cuori, facendo battere i piedi e le mani al pubblico che va su di giri.

Il concerto si chiama “Stardust” e, stella tra le stelle, giunge Greta Panettieri, fulgida  e luminosa. Parte a razzo, poi, eclettica e virtuosistica, duetta col  clarino in un gioco sofisticato e complice. Spara in inglese le sue migliori performance, ma poi (come ha fatto con "Non gioco più", Italian '60 in jazz) offre “Estate”, di Bruno Martino, in una versione dolcissima e struggente.

“Devo tanto a Perugia e sono sempre felice di omaggiare la città in cui sono cresciuta”, dice con un po’ d’emozione. Infatti ha studiato al Conservatorio Morlacchi, ha partecipato alle clinics di Uj e a Uj winter in Orvieto: deve molto all’Umbria, rude e mistica. Tanto che Greta, ogni volta che può, torna nella città del Grifo per concerti benefici a favore di associazioni umanitarie e filantropiche.

È ovvio che  non si poteva chiudere altrimenti che con “Stardust”: stelle… dall’inizio alla fine. Anche se la notte del santo della graticola, di stelle cadenti ne ha mostrate ben poche. Ma, per Perugia, è stata una festa da scrivere a lettere indelebili. Nella mente e nel cuore.

San Lorenzo a Perugia con le stelle della musica

San Lorenzo, concerto in grande stile alla Sala dei Notari

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