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Cultura

Storie di migranti e di umanità: Carlo Miccio torna a Perugia

La presentazione di Copula mundi organizzata dalla libreria Mannaggia venerdì 31 marzo all'Osteria Il Gufo

Carlo Miccio torna a Perugia con il suo ultimo libro, "Copula Mundi". Appuntamento venerdì 31 marzo alle 18 all'Osteria Il Gufo di via della Viola per la presentazione organizzata dalla libreria Mannaggia. 

"Uno dei primi eventi organizzati dalla libreria Mannaggia nel 2017 fu con lo scrittore e mediatore culturale Carlo Miccio, un incontro che fu davvero bello perché l’autore, raccontandoci il suo romanzo ci raccontò anche la sua esperienza di vita nel mondo della mediazione e nell’incontro quotidiano con profughi e richiedenti asilo - ricordano dalla libreria - . Siamo davvero felici quindi di avere di nuovo con noi Carlo Miccio, una persona speciale e uno scrittore sensibile, che questa volta ci racconterà “Copula mundi”, il suo nuovo romanzo, una storia che ancora una volta ci farà riflettere su un tema vivo e presente come quello dell’immigrazione, e su quanto l’incontro con l’altro sia spesso fonte di verità e speranza". 

Il libro

"Un piccolo mondo incastonato tra le campagne, ai bordi della più antica fra le strade moderne, che al momento si mostrava, in tutta la sua iconica potenza, per quello che realmente era: un raccordo di marginalità, tra migranti sospesi nel vuoto di un transito e lavoratori precari, prigionieri di esistenze altrettanto sospese."

Dopo una condanna per guida in stato d’ebbrezza convertita in lavoro di pubblica utilità, Marco Cicoli – un presente segnato da frustrazione e apatia, un passato pesante ancora da metabolizzare – viene destinato a una delle tante strutture improvvisate che le prefetture autorizzano per fronteggiare la cosiddetta “emergenza migranti”. Si ritrova così a prestare servizio presso il Casolare, un vecchio e malridotto motel sulla via Appia parzialmente riadattato a centro di accoglienza straordinaria per profughi e richiedenti asilo. A poca distanza si è appena consumato il presunto omicidio di una donna italiana, a quanto pare opera di un immigrato, che rinfocola l’aperta ostilità degli abitanti della zona. Assegnato alla supervisione di Piermario, un buffo operatore di insospettabile efficienza professionale nonostante la sua disabilità, fin dal suo arrivo Marco si sente invece travolto da un’umanità pulsante di vita e traboccante di storie cariche dell’urgenza di essere raccontate. Storie drammatiche e sorprendenti, talvolta ambigue e sospese tra verità e plausibilità, ma sempre lontane dai luoghi comuni e dalle narrazioni tossiche alimentate dai media. Ancor più sorprendente, però, si rivelerà per lui un incontro del tutto casuale, una scheggia dolorosa di passato che lo costringerà a fare i conti con se stesso e le sue fragilità.
Tra finzione letteraria e preziosa testimonianza, Carlo Miccio compone un romanzo sottile e spiazzante, gettando uno squarcio di luce su uno dei tanti, piccoli universi di marginalità sociale, dove si annidano i disagi, i conflitti, le contraddizioni e le speranze degli “ultimi”.

L'autore

Carlo Miccio (Firenze 1965) vive a Latina, dove lavora come mediatore culturale con profughi e richiedenti asilo politico, e nel settore dell’assistenza a persone diversamente abili. Ha pubblicato racconti per la collana Toilet, della 80144 Edizioni, di cui è stato uno dei fondatori. Come artista digitale ha all’attivo diverse mostre personali e collettive (Londra, Roma, Torino, Latina), ed è stato incluso in un’antologia della Taschen (Illustration Now! Vol. V, 2014) tra i più interessanti illustratori europei contemporanei.

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