rotate-mobile
Cultura Centro Storico

Intervista a Giovanni Allevi: “Il mio tour sarà una vera e propria dichiarazione d’amore alla vita”

In occasione del doppio concerto al teatro Morlacchi, il pianista ci svela: "Ci sarà un pianoforte, una luce dall'alto, un'anima tormentata e mille emozioni"

Un’anima ed un pianoforte, coesi in un  abbraccio quasi a celebrare l’amore ventennale per i suoi fans. Giovanni Allevi, a quattro anni dal Disco di Platino Alien e l’esperienza sinfonica dell’album Sunrise, torna al pianoforte  con un nuovo progetto e un titolo che è una vera e propria dichiarazione nei confronti dell’esistenza: Love: “un canto di amore per la vita, l'arte e il pubblico”.

Anticipato dai singoli My family e Loving You, il nono album del pianista, è composto da 13 tracce che riproporrà al pianoforte nelle due serate di Perugia, il 25 e il 26 maggio al Morlacchi, in cui c'è l’amore romantico di Loving you, quello quotidiano di Come with me e quello fisico di Lovers, fino ad arrivare al cosmico desiderio di libertà di Asteroid 111561, dal nome dell’asteroide che la NASA ha recentemente dedicato al musicista.

Maestro, ci sveli  qualche anteprima del Piano Solo Tour che porterà anche a Perugia, nella storica cornice del Teatro Morlacchi...

“Ci sarà un pianoforte, una luce dall’alto, un’anima tormentata aggrappata a quei tasti. Soprattutto ci saranno mille insondabili emozioni, raccolte attorno a quel pianoforte”.

Il 2015 è stato l'anno del suo nono lavoro, "Love", dedicato all'amore in tutte le sue declinazioni. Ma cos'è, per Giovanni Allevi, l'amore?

“ E’ l’unica ragion d’essere della nostra esistenza, più importante della felicità”.

 Il tour dell'album Love lo ha portato in giro per il mondo, fino al Giappone. Che differenza di pubblico c'è fra quello italiano e quello, per esempio, giapponese? Come è stato accolto il suo tour dalla critica internazionale?

 “Gli orientali, e soprattutto i giapponesi, non amano esternare le proprie emozioni. Eppure dietro quegli sguardi apparentemente distanti, si celano mondi interiori impressionanti, per fantasia, passionalità e senso dell’onore. La critica più entusiasta mi rivolge l’appellativo del genio; a mie spese ho imparato a prendere le distanze, sia dai commenti più feroci, che dal loro opposto”.

 Lei si è misurato, con successo, anche in letteratura. Come mai un musicista affermato come lei decide di scrivere un libro? La musica non è già uno strumento comunicativo potentissimo ed universale?

“Attraverso le pagine del mio ultimo libro, voglio raccogliere attorno a me il delicato popolo degli incompresi. Ve ne sono di tutte le età. Ma è nel loro essere apparentemente fuori strada che si cela il segreto dell’innovazione e del futuro”.

Da cosa trae maggiormente ispirazione per le sue composizioni?

“Nella composizione musicale la principale fonte di ispirazione deve essere la vita quotidiana, quell’insieme di gesti che immaginiamo banali, che sono invece in grado di stupirci all’improvviso, e regalarci intuizioni di senso”.

Ci sono autori del mondo "classico" e del mondo pop a cui si sente più legato?

“Sono convinto che Lucio Battisti e l’ultimo Battiato siano andati oltre la forma canzone,  riallacciandosi idealmente alla tradizione dei Trovatori e Trovieri dell’epoca Cavalleresca in Francia. Quanto ai miei miti nella musica colta, si chiamano Ivo, Arianna, Chiara e tanti altri...sono giovani compositori in erba con cui sono in contatto. Loro stanno scrivendo la musica che racconta il nostro tempo e che forse verrà ricordata in futuro”.

Perchè, secondo lei, ci sono stati vari attacchi da parte dell'universo più conservatore della musica nei confronti delle sue opere?

“Chiunque voglia innovare una tradizione imponente, come quella classica, incontra la ritrosia degli ambienti più conservatori. Eppure questo è sempre stato il mio dovere, come artista ed intellettuale. Quando si seguono fino in fondo i propri sogni, bisogna accettarne i rischi”.

Sta già pensando a qualche altro progetto futuro? (sia in ambito musicale che letterario). Può darci qualche anticipazione?

Il prossimo giugno partirò per un intenso tour di pianoforte solo in Giappone. Poi tornerò in Italia per immaginare nuovi e possibili orizzonti, per alimentare la bellissima storia d’amore con le anime belle che mi seguono”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intervista a Giovanni Allevi: “Il mio tour sarà una vera e propria dichiarazione d’amore alla vita”

PerugiaToday è in caricamento