"Il re degli ultimi", Enzo Beretta racconta Diego Armando Maradona
Il re degli ultimi è Diego Armando Maradona negli “anni napoletani” raccontato da Enzo Beretta. È il racconto dell’uomo che ha fatto innamorare una città, ha fatto battere il cuore all’unisono a Chiaia e al rione Sanità. Un amore reciproco, che non ha uguali.
Uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, forse il più grande, è il protagonista dell’appuntamento di sabato 1° aprile di “Narrazioni: storie, racconti, scritture”, il format di libri e cultura lanciato dal Comune di Castiglione del Lago in collaborazione con la libreria “Libri Parlanti Books & Coffee” e la Biblioteca Comunale. Alle 18 nella Sala dell’Investitura di Palazzo della Corgna il giornalista e scrittore Enzo Beretta presenta il suo “Il re degli ultimi” edito da Ultra con la prefazione di Fabrizio Roncone.
La sua missione era precisa: rendere felici gli ultimi, fare vincere i perdenti, dimostrare che l'impossibile è a portata di mano. Dal 5 luglio 1984 al 1° aprile 1991: i sette anni di Maradona a Napoli sono la storia della sua vita e indimenticabili per gli sportivi: lo scudetto e la gloria in Europa. Lo sono stati anche per Maradona, coccolato dai tifosi, amato come in famiglia. Non sono certo stati anni facili: il caos, il potere e molto altro.
Maradona approda in una squadra che sta per retrocedere e l’accompagna alla gloria, vincitore dove non si era vinto mai. La magia del condottiero in pantaloncini e maglietta è far sognare tutti: il destino di milioni di persone dipende da lui, da una giocata del numero 10, da un suo gol. Va tutto male? In compenso il Napoli è primo in classifica. Un miracolo e infatti lo pregano più di San Gennaro.
Il Pibe è il campione del mondo che nel tempo libero gioca per beneficenza in mezzo alle pozzanghere, e di notte, in gran segreto, porta un sorriso ai bambini malati in ospedale. È il prestigiatore con gli scarpini slacciati che durante gli allenamenti ferma il tempo a ogni casuale palleggio. È il fuoriclasse che sognano tutti i club, perché vince le partite da solo, è il compagno che quando si svuota lo spogliatoio trova le parole giuste per correggerti e spingerti oltre i tuoi limiti. È anche il divo capriccioso avvolto in morbide pellicce che esce all’alba dalle discoteche per poi restare a dormire fino al pomeriggio.
Napoli era la città perfetta per Diego. Le cattive frequentazioni della camorra e i demoni della cocaina sono la parte buia di questa storia incredibile, nella quale il più grande calciatore di tutti i tempi si consegna agli errori della vita come un comune mortale. In fondo, però, viene da chiedersi: cosa sarebbe stato Maradona senza Napoli?
Ingresso gratuito: prenotazioni al numero 075 9658260.