I cori umbri si ritrovamo a Collevalenza per una giornata di formazione e collaborazioni
Domenica 11 giugno la coralità umbra si ritrova a Collevalenza per “Umbria In Coro” una giornata di incontri canori finalizzata alla formazione e collaborazione.
Dopo aver constatato che le difficoltà attraversate negli ultimi anni hanno rafforzato le relazioni all’interno del tessuto corale amatoriale della regione, nell’ambito delle iniziative proposte dagli organi di governo le cui cariche sono state rinnovate nel 2022, l’Associazione regionale dei cori umbri (Arcum) invita i coristi a una giornata di formazione che ospita laboratori suddivisi tra i diversi settori del canto corale. Una giornata per incontrarsi, scambiarsi esperienze, conoscenze, suggestioni, per studiare insieme valorizzando le risorse che operano nell’ambito dell’associazione.
I laboratori saranno cinque: Musica Antica (dal Medioevo al Rinascimento), docente Vladimiro Vagnetti; Periodo Classico (dal XVII secolo all’Ottocento), docente Mauro Presazzi; Musica moderna e contemporanea (dal Novecento a oggi), docente Piero Caraba;
Gospel e Spiritual, docente Aurora Scorteccia; Musica Liturgica, docente Fra’ Alessandro Brustenghi.
Le iscrizioni a questo evento, aperte nel mese di aprile, sono state chiuse anticipatamente dato il grande interesse suscitato nell’utenza e il rapido completamento dei posti disponibili.
Dopo lo studio del mattino e il piccolo concerto del pomeriggio, i coristi potranno prendere parte a un “open singing” di vocal pop guidato da Ciro Caravano, fondatore e voce storica dei Neri Per Caso e direttore del CoroPop di Salerno, un momento che si preannuncia epico con i cantori radunati in un grande coro formato da oltre 170 coristi.
Nata ufficialmente nel 1985, l’Associazione è sempre stata molto attiva sul fronte della formazione dei coristi e dei direttori, promuovendo corsi, concerti, rassegne e scambi per dare stimolo e impulso al canto corale. Attualmente vanta oltre 60 cori iscritti.
E quindi la proposta assume una valenza importante per mostrare la vitalità e la determinazione di questi nostri coristi amatoriali della regione, persone che solitamente non vivono di musica, ma che riescono a trovare energie e motivazione per le prove, la preparazione, la crescita personale che è senz’altro stimolata dal far parte di un coro.