Fondazione SergioPerLaMusica, il progetto culturale per l’Umbria prende il via
Davanti a quasi 400 soci intervenuti al Teatro Lyrick di Assisi il coordinatore del comitato costituente, Virgilio Ambroglini, ha letto la relazione programmatica della Fondazione parlando continuamente di “condivisione” e “inclusione”, due parole sempre presenti nei sei mesi che hanno preceduto l’assemblea generale. “Ci vuole una buona dose di ‘follia’, specialmente in un momento di grande crisi economica, morale e politica, nel decidere di iniziare e poi nel portare avanti questo difficile ma necessario progetto. Necessario per chi ha la musica, la cultura e il ricordo di Sergio nel cuore”, ha affermato inizialmente Ambroglini. Sono state poi evidenziate le caratteristiche di questa nuova realtà: una Fondazione popolare forte di un’adesione senza precedenti, che ha permesso di arrivare a 914 sottoscrizioni e ad una raccolta fondi di 36.700 euro (da bonifici e donazioni dirette, campagna di crowdfunding, serate, istituti di credito e sponsor privati), “a conferma dell’affetto e dei consensi arrivati da ogni parte dell’Umbria e non solo”. Due sono le novità che caratterizzano e fanno di questa Fondazione un caso unico. Oltre ad una adesione così massiccia e popolare, situazione atipica rispetto alle altre Fondazioni (sono stati portati come esempi, per capire ancora meglio la sua unicità, la Fondazione De Andrè e la Fondazione Gaber), altra caratteristica è che a guidarla artisticamente ci sarà un comitato artistico collettivo composto da una ventina di persone.
Il “viaggio” della Fondazione si caratterizza al momento in 4 itinerari: luoghi della cultura, Isola Maggiore, Rockin’Umbria e Università del Suono.
Luoghi della cultura La Fondazione è convinta che per una crescita collettiva come società siano necessarie delle strutture culturali permanenti e meno concerti od eventi spot in luoghi improbabili. Per questo il percorso deve iniziare da Perugia e principalmente dal Teatro Turreno con la riapertura di questo spazio per farne la “Casa della Musica”, ovvero una sala concerti, fonoteca, sala di incisione, archivio di tutti i festival musicali umbri. La Casa della Musica al Turreno dovrà essere, secondo la Fondazione, una struttura permanente aperta tutto l’anno dove si possa realizzare un Centro Musicale Europeo per produzioni musicali. Un luogo che sintetizza i valori che hanno motivato il lavoro di Sergio visto che qui dentro ha organizzato concerti rimasti nella storia e come un bene culturale da salvaguardare, come un patrimonio della città e della regione dal valore inestimabile perché luogo di storia, di cultura, di musica e di emozioni grandissime. Utile anche al rilancio del centro storico nella sua funzione vitale di cuore sociale e culturale di un capoluogo. Tom Waits è stato poi il nome, già contattato dalla Fondazione, per una ipotetica apertura datata 2019 di questo scrigno di cultura e musica. Un Turreno e Perugia che dovranno andare in rete con Terni, Orvieto, Spoleto ed Assisi e i loro rispettivi luoghi, di cultura e non solo, più caratteristici.
Il “Moon in June” dell’Isola Maggiore Altro luogo della musica è certamente l’Isola Maggiore. La Fondazione si è già incontrata con il comune di Tuoro per un nuovo progetto. Insieme all’Amministrazione comunale verrà chiesto alle eredi di Sergio di poter trasformare la sua casa all’Isola con annesso anfiteatro nella sede istituzionale della Fondazione e archivio storico personale di Sergio (Casa e Anfiteatro che il Comune si è detto disponibile ad intestarli ai fratelli Piazzoli). Questo spazio infatti rappresenta meglio di altri la sua “follia visionaria” perchè luogo in cui è nato il suo ultimo testamento culturale grazie al progetto Music for Sunset. Un evento che secondo la Fondazione è finito quando Sergio se ne è andato, “perché era il suo intimo che noi rispettiamo”.
Già per questo anno, rispettando la volontà della sua compagna Patrizia Marcagnani che voleva ricordare Sergio proprio ad un anno dalla morte, sarà organizzata una tre giorni (19-20-21 giugno) di commemorazione. In onore a Sergio e per volontà di Patrizia questo nuovo evento si chiamerà “Moon in june” ed ogni anno verrà proposta la direzione ad un grande artista. Quest’anno ha accettato di curare la direzione Vinicio Capossela. Per il 2016 ha invece già dato la sua disponibilità un’altra grande artista, Malika Ayane. In futuro poi si sta pensando già di lavorare con musicisti del calibro di Brian Eno, Philip Glass, Laurie Anderson e naturalmente Robert Wyatt.
Oltre Rockin’Umbria L’obiettivo in questo senso è quello di riprogettare un’altra creatura tanta cara agli appassionati di musica e a Sergio. Quel festival che ha fatto parlare prima di tante altre realtà la lingua del rock alla nostra regione e ad una piccola cittadina di provincia come Umbertide grazie al sogno e alla passione di alcuni giovani di allora. Oggi c’è Umbria Rock a Massa Martana? Beh allora l’intenzione della Fondazione è quella di far nascere un asse che attraversa la regione fra Umbertide, Massa Martana e Terni. Quest’ultima con le sue acciaierie si presta benissimo per eventi speciali musicali tra rock e nuove sonorità contemporanee. Partire dal legame con Manchester, area industriale ed operaia come Terni e che ha dato alla musica una scena e band storiche. Anche simbolicamente attraverso la musica in questa dura fase storica, per quanto riguarda il lavoro, si vuole avvicinare le persone e sviluppare un nuovo senso di comunità.
Università del suono Quelli della formazione e della divulgazione sono aspetti che non saranno trascurati dalla Fondazione. Attraverso il Conservatorio di Perugia, Umbria Jazz, il Festival di Spoleto e l’Università degli Studi e quella per Stranieri di Perugia si punta a costruire un meccanismo per la crescita della cultura musicale ed artistica giovanile e per la formazione professionale, attraverso anche delle lezioni di livello europeo sul rapporto tra musica e società. La Fondazione sta pensando, se le sue condizioni di salute lo permetteranno, di portare in Umbria il presidente Wyatt per una lectio magistralis sulla storia del rock.
L’obiettivo dell’Università del Suono sarà quello di attivare una riflessione attraverso vari strumenti e canali sulla fruizione contemporanea della musica, dalla circolazione alle forme collettive di ascolto in tutte le loro espressioni. C’è un pubblico giovane aperto al mondo che ascolta/produce suono. La Fondazione ha come obiettivo quello di “conquistarlo”.