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Cultura

Claudio Martelli a Perugia per presentare il suo nuovo libro “Vita e persecuzione di Giovanni Falcone”

La presentazione si terrà martedì 6 giugno alle ore 18.00, presso la sala Falcone Borsellino della Provincia

Edito dalla Nave di Teseo, la casa editrice di Elisabetta Sgarbi, “Vita e persecuzione di Giovanni Falcone” è l’ultimo libro di Claudio Martelli. Verrà presentato martedì 6 giugno, alle  18.00, presso la sala Falcone Borsellino del Palazzo della Provincia. 

L’evento, organizzato dall’Associazione culturale “Circolo Giorgio Casoli” di Perugia, verrà introdotto dal Presidente dell’Associazione e dall’Avvocato Cesare Carini. Dialogherà con l’autore il giornalista Giuseppe Castellini. 

Claudio Martelli è stato deputato italiano ed europeo, ha varato insieme a Giovanni Falcone le principali leggi antimafia quando era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della giustizia.  Non è solo un autore ma anche un giornalista e conduttore televisivo che vive e lavora tra Roma, Milano e Berlino.

Martelli a proposito del magistrato ucciso dalla mafia afferma: “Giovanni Falcone era il più importante, il più capace, il più famoso tra i giudici che hanno combattuto la mafia. Per questo nello stesso giorno in cui fui nominato ministro della Giustizia lo chiamai e gli affidai l'incarico più importante del ministero, quello di direttore degli Affari Penali. Insieme, abbiamo pensato e organizzato la più organica, determinata ed efficace strategia di contrasto a Cosa Nostra. La mafia reagì uccidendo prima Falcone poi Borsellino con una violenza terroristica più efferata e rabbiosa di quella armata in precedenza contro i molti giudici, poliziotti, uomini politici che l'avevano contrastata” e ancora “Pur tra tante affinità, la storia di Falcone è diversa da quella degli altri uomini dello Stato che hanno combattuto la mafia perché solo a Falcone è capitato di essere perseguitato in vita non solo da Cosa Nostra, ma anche di essere avversato da colleghi magistrati, dalle loro istituzioni come il CSM e dall'Associazione Nazionale Magistrati, nonché da politici e da giornalisti di varie fazioni. Ancora oggi di quest'altra faccia della luna poco si sa perché poco è stato detto. Fece eccezione l'amico più caro di Falcone, Paolo Borsellino: 'La magistratura che forse ha più responsabilità di tutti cominciò a far morire Giovanni Falcone ben prima che la mafia lo assassinasse a Capaci'. Da allora sono passati trent'anni. Per rispetto di Falcone, dei ragazzi che non hanno vissuto quel tempo, degli adulti che non lo hanno capito o lo hanno dimenticato, sento il dovere di tornare a riflettere per raccontare le verità di allora e quelle più recenti che ho appreso insieme al ruolo di chi, nel bene e nel male, ne fu protagonista dentro le istituzioni dello Stato, nella società e nel mondo dell'informazione”.

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