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"Lauda di Frate Francesco" al Corciano Festival: un racconto che incrocia musica, teatro, fede, poesia

Un grande dono che il Corciano Festival ha fatto a chi ha avuto la sorte di assistervi

“Lauda di Frate Francesco”, a Corciano: un racconto che incrocia musica, fede, poesia. “Servivano – dice il pianista e compositore Ramberto Ciammarughi – un musicista, un poeta e un attore”. E aggiunge: “Per la musica ho provveduto personalmente, come attore ho cercato Eugenio Allegri, e come poeta ho pensato al mio compaesano Francesco d’Assisi… ma ci ho messo anche del mio”.

Allegri, dunque, non interpreta (magnificamente) solo il Cantico, ma un testo articolato, uscito dal cuore e dalla mente di Ciammarughi. Le parole del Cantico sono il filo rosso che lega aneddoti storico-letterari di e su Francesco. Ma c’è anche molto altro.

Ne esce uno spettacolo definito “melologo”, ossia “declamazione di una composizione letteraria con accompagnamento musicale”. La lauda contemporanea, concepita per un solo quadro musicale, è un tributo personale al grande santo di Assisi. A Colui che fu opportunamente definito “giullare di Dio”, amante di Madonna Povertà.

Eugenio Allegri è un attore collaudato, amico di Alessandro Baricco, di cui ha tante volte recitato l’affabulazione “Novecento”. Ramberto Ciammarughi è pianista virtuoso e compositore di vaglia. Ne ricordiamo uno straordinario concerto al Trasimeno. I loro talenti sinergici hanno fornito uno spettacolo difficilmente uguagliabile. Il pubblico, durante l’esecuzione di oltre un’ora, non ha emesso un fiato: tanto era preso dal fascino del racconto. Un grande dono che il Corciano Festival ha fatto a chi ha avuto la sorte di assistervi.

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