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Vitaacanestro, la lotta alla mafia "raccontata" seguendo un pallone da basket

Lo spettacolo domenica 10 aprile, alle 16.45, al Teatro della Filarmonica di Corciano. Ingresso gratuito

Una chitarra, un pallone da basket, due sedie e un tavolino: sono gli elementi cardine dello spettacolo Vitaacanestro, di Patrizio Cannata, in scena domenica 10 aprile alle 16.45 al Teatro della Filarmonica di Corciano. Attore, regista e musicista, Cannata racconta, da una prospettiva autobiografica e utilizzando il basket come fil rouge, presa di coscienza e disillusione, solidarietà e cooperazione, schemi di gioco e politica, in un arco temporale che va dal 1972, quando l’autore è dodicenne, per poi proseguire con alcuni avvenimenti di minore rilevanza mediatica ma dall’enorme importanza collettiva, come il femminicidio di Aida Franco avvenuto a Palermo il 12 febbraio 2000, l’omicidio di Umberto Mormile, educatore penitenziario assassinato nel 1990 dalla ‘ndrangheta e la storia di Paolo Borrometi, giornalista minacciato dalla mafia e attualmente sotto protezione. L’ultimo racconto vede la partecipazione “in voce” di Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, che ha registrato alcune frasi in siciliano riprodotte durante la performance.
Lo spettacolo prevede un'anteprima con i ragazzi del Centro Giovani di Cornaredo (MI), accompagnati dalla musica di Gabriele Sagone e Giacomo Marcucci alla chitarra, della Scuola comunale di musica G. Puccini di Città di Castello, e un’introduzione di Angela Romano del Movimento Agende Rosse.
L’evento, a ingresso libero e gratuito, è patrocinato dal Comune di Corciano.

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