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Quando a sparire nel nulla è un malato di Alzheimer, successo per il convegno "Dimenticare e non tornare"

Dimenticare… e non tornare", questo il titolo del convegno tenutosi venerdì scorso all'Hotel Sacro Cuore di Perugia, uno studio-analisi sul triste fenomeno delle persone scomparse in Umbria, organizzato dalle associazioni "Penelope (S)comparsi" e "Alzheimer Uniti"

“Dimenticare… e non tornare”, questo il titolo del convegno tenutosi venerdì scorso all’Hotel Sacro Cuore di Perugia, uno studio-analisi sul triste fenomeno delle persone scomparse in Umbria, organizzato dalle associazioni “Penelope (S)comparsi” e “Alzheimer Uniti” e che ha visto gli interventi di personalità della pubblica amministrazione, delle forze di polizia, del mondo accademico, di medici e avvocati.

Al convegno hanno partecipato, fra gli altri, il vice presidente di Penelope (S)comparsi, Sandro Gasperini, il segretario Regionale Rosamaria Caruso, Annalisa Longo per Alzheimer Uniti, l'avvocato Matteo Silvestri, componente del Consiglio Direttivo Penelope (S)comparsi Umbria e la psicoterapeuta Elisabetta Forgheri. 

Un evento dove si è affrontato il tema delle persone scomparse sia dal punto di vista giuridico-sociale che da quello medico. Proprio quest’ultimo aspetto caratterizza in particolar modo quelle sparizioni di persone affette da morbo di Alzheimer e proprio su questa malattia si è posta particolare attenzione, soprattutto sulle cure che vengono attuate (spesso molto invasive) e sul rapporto con i familiari.

Come noto, il morbo si manifesta attraverso la perdita di memoria e l’incapacità di riconoscere i propri cari, ma si manifesta con sintomatologie e reazioni differenti da caso a caso, cosa che ne rende complessa la cura. E, purtroppo, quello della fuga dagli ambienti familiari è una delle degenerazioni possibili nella evoluzione della malattia. Il convegno ha poi anche approfondito il ruolo delle associazioni specie nel sostegno delle famiglie degli scomparsi.

Fra gli interventi, l'avvocato Matteo Silvestri che ha posto l'accento sulle responsabilità civili e penali di chi assiste un persona che scompare, mentre la psicoterapeuta Forghieri  ha parlato del difficile percorso che devono affrontare i familiari degli scomparsi e gli strumenti per dare auslio e supporto ad essi. Attualmente in Umbria sono 143 gli scomparsi, mentre in Italia ogni anno spariscono quasi 11mila persone. E proprio sull'applicazione della legge 203/2012 che il vice presidente di Penelope (S)comparsi è intervenuto al convegno, sottolineando come il riferimento a livello provinciale e nazionale, per i familiari sono il Prefetto e il Commissario straordinario delle persone scomparse. Le ricerche scattano immediatamente dopo la denuncia e vengono pianficate in concerto con forze dell'ordine, vigili del fuoco, protezione civile. 

Il convegno, a cui ha partecipato una sala gremita e un pubblico partecipe ed attento, si è concentrato sul tema delle persone scomparse a 360 gradi perchè una delle cause riguarda proprio persone affette da demenza. 

L'associazione Alzeimher Uniti (presidente Manuela Belardelli) ha ricordato come in passato i malati di Alzheimer venissero trattati adirittura con le camicie di forza, una pratica via via sostituita con l'uso di calmanti e di farmaci. Ad intervenire la professoressa Luisa Bartorelli per presentare il "Progetto Diogene": l'approccio è di utilizzare meno farmaci, ma comprenderli e trattarli come persone normali. 

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