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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Congiura al Castello, un viaggio nella storia e alla scoperta della cucina rinascimentale

Dal 16 al 26 luglio torna l'appuntamento a Magione con la rappresentazione della congiura contro Cesare Borgia

Da evento storico a grande occasione di promozione turistica e culturale. La Congiura al castello di Magione (dal 16 al 26 luglio) fa rivivere le atmosfere rinascimentali, ma non è una rievocazione, unendo ricerca gastronomica, espressività teatrale e valorizzazione dei prodotti locali.

Il Castello dei Cavalieri di Malta sarà il palcoscenico ideale per far rivivere agli spettatori, a oltre cinque secoli di distanza, la congiura ordita dal Cardinale Giovanni Battista Orsini ai danni di Cesare Borgia (detto il Valentino) così come narrato da Niccolò Machiavelli nella celebre opera Il Principe. Correva l’anno 1502. Gli intrighi di palazzo sono portati in scena dagli attori della Compagnia teatrale magionese, con la regia di Giampiero Frondini e la direzione artistica di Giorgio Lupattelli.

“Si tratta di uno spettacolo consolidato, frutto di una collaborazione tra tanti enti, persone, gruppi – ha detto il sindaco di Magione Giacomo Chiodini – Una rete che funziona e valorizza il territorio e luoghi bellissimi, come il castello dei cavalieri di Malta, il cui gran maestro vi risiede spesso”.

Tra rappresentazione teatrale, verità storica e fiction, la cospirazione contro le mire espansionistiche di Cesare Borgia, figlio di papa Alessandro VI, prenderà forma e vita tra le stanze del Castello. Il pubblico verrà coinvolto in uno spettacolo immersivo e itinerante negli stessi luoghi in cui si svolse la riunione segreta per tramare alle spalle del condottiero, che nel frattempo aveva conquistato l’egemonia su tutti i territori ecclesiastici.

“L’episodio della congiura non è marginale nel dipanarsi della grande storia. Se avesse avuto successo e il Valentino fosse morto, la storia delle regioni del centro Italia sarebbe stata diversa – ha ricordato l’assessore alla Cultura Vanni Ruggeri – Cesare Borgia, approfittando del vuoto di potere lasciato dalla morte di Lorenzo il Magnifico, cercò di creare un potentato, uno Stato personale all’interno dei domini della Chiesa. Un progetto che si scontra con le autonomie comunali e le famiglie che aspirano a farsi Signorie e anche con i francesi, in chiave anti Borgia. La congiura fallisce per il tradimento di uno dei partecipanti”.

L’iniziativa, organizzata dal CRAL Domenico Cancelloni, con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Comune di Magione e Comune di Fermo, porta in scena anche pietanze e sapori del passato, curati secondo la filosofia dell’associazione Archeofood, con un menù rinascimentale 2019 curato da Paolo Braconi e Marino Marini che abbraccia una variegata gamma di sapori e saperi antichi per rileggere e comprendere la storia con l’ausilio di tutti i sensi. “Abbiamo voluto valorizzare il pesce di lago e le preparazioni che lo vedono protagonista – ha detto Braconi - partendo dalle ricette originali dell’epoca, i sensi del gusto e dell’olfatto saranno gli strumenti protagonisti per comprendere ancor meglio la storia”.

“Abbiamo attinto dai grandi cuochi rinascimentali e dal menu del banchetto di Malatesta Baglioni a crema – ha ricordato Marini – facendo attenzione ai prodotti tipici del luogo, quindi tinca, carpa, persico, fagiolina del lago e olio d’oliva. Le ricette sono reinterpretate secondo il gusto del nostro tempo, ma rispecchiano usi e costumi del Rinascimento”.

Oltre che rivivere e gustare il passato, si potrà anche ammirare nella Sala del Banchetto l’esposizione dell’artista Giorgio Lupattelli, storico collaboratore della Compagnia teatrale magionese, con l’omaggio al maestro Leonardo Da Vinci a 500 anni dalla morte attraverso un excursus che, partendo dal 1500, arriva fino allo sbarco sulla Luna, in occasione dei 50 anni dall’allunaggio.

“Il format dello spettacolo è sempre lo stesso, con qualche piccola nnovità, mentre il menu è sempre diverso ogni anno – ha detto Fabio Cancelloni – Voglio ringraziare tutti gli sponsor e gli enti perché senza il loro contributo questo spettacolo non sarebbe possibile”.

E parlando di spettacolo teatrale l’ultima parola spetta al regista Giampiero Frondini: “La Congiura nasce come sperimentazione, come momento in cui lo spettatore non è più tale, ma diventa visitatore di un luogo che vive di suo e lo spettatore ne partecipa, muovendosi con gli attori, partecipando al loro vissuto e alla loro interpretazione. Scopriamo le servette, i musici, la danza, compiendo un viaggio nel tempo, tra persone che non ci vedono, rubando le emozioni alla vita che scorre”.

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