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La Grande Classica al Borgo, con Becchetti interprete di “Splendori del Barocco” sulle ali della… fantasia

Abbiamo visto, sentito e ammirato il borgarolo Eugenio, docente al Conservatorio perugino “Francesco Morlacchi”, organista della Cappella Musicale della basilica papale di S. Francesco di Assisi

La Grande Classica al Borgo, con Becchetti interprete di “Splendori del Barocco” sulle ali della… fantasia. Abbiamo visto, sentito e ammirato il borgarolo Eugenio, docente al Conservatorio perugino “Francesco Morlacchi”, organista della Cappella Musicale della basilica papale di S. Francesco di Assisi. La città deve a lui, e alla famiglia Becchetti, eterna riconoscenza per aver salvato dalla rovina la chiesa di S. Antonio abate, in Borgo Sant’Antonio, un tempo ridotta a deposito di water e bidè. Sono lontani i tempi del mitico don Raniero che vigilava su reliquiari del Seicento, su tele e sculture, su Madonne da processione e calici d’antan. Poi il declino e le ruberie.

Merito anche di Carlino Valiani, inesausto difensore dei valori e dei beni borgaroli.

Merito di Eugenio aver protetto e restaurato, facendo di questo luogo un museo di strumenti antichi e auditorium per vocazione.

Merito, infine, dell’Agimus di Salvatore Silivestro aver scelto la chiesa come straordinaria location per gli eventi de La Grande Classica al Borgo.

Eugenio è peraltro anche organaro, con speciali competenze nel restauro filologico degli organi antichi. Uno di questi è qui, a testimoniare la bravura del costruttore perugino Angelo Mattioli che lo fabbricò, nel 1654, posizionandolo sulla controfacciata della chiesa del santo eremita.

Un organo bellissimo, incastonato in un legno intagliato e gessato a emulare il travertino.

Eugenio Becchetti è volato su mondi fantasiosi e fantastici. “Fantasia” era infatti la parola guida dell’evento. Ha suonato l’organo, la spinetta, il pianoforte a coda, l’armonium americano.

Un programma che è andato da Sweelinck a Froberger (organo), da Bach a Telemann (pianoforte), da Haendel a Mozart (piano) a Karg-Elert (armonium).

A chiudere, proprio in nome della parola “fantasia”, Eugenio invita i maestri Stefano Ragni e Salvatore Silivestro a proporre cinque note. Lo segue Silivestro e su quelle note Eugenio costruisce un brano improvvisato di altissimo livello. Tanto che l’Inviato Cittadino suggerisce: “Eugenio, scrivilo!”.

Insomma, malgrado il corona e il deserto di iniziative, l’Associazione Porta Pesa-Borgo S. Antonio e l’Agimus sono gli unici a proporre musica e cultura, divertimento e socialità. Vi pare poco? Sono orgoglioso di essermi formato in un Borgo povero di soldi, ma non di cultura e umanità.

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