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Umbria Jazz, l’ultimo week end di musica a Perugia chiude in bellezza

La grande chiusa della 42à edizione di Umbria Jazz, in programma domenica 19 luglio, sarà affidata a Taylor McFerrin e Orlando Julius & The Heliocentrics, uno straordinario concerto a "porte aperte" che il Festival vuole regalare al grande pubblico

Dopo dieci giorni di musica sotto le stelle, sta per chiudersi il sipario su questa grande edizione di Umbria Jazz. Nomi portanti della storia della musica contemporanea, inediti duo, celebri sodalizi, si sono dati appuntamento anche per questa estate nella città che da oltre 40 anni celebra la propria vocazione al jazz.

Dall’acclamata apertura del festival con Paolo Conte, vero erede italiano di jazz, swing e canzone d’autore, all’innovativo progetto dei Subsonica creato in occasione di Umbria Jazz, fino all’attesissima e chiacchierata data italiana di Lady Gaga e Mr. Tony Bennett,  che ha portato a Perugia una rivisitazione unica dell’antologia del jazz americano, l’intento è stato ancora quello di sviscerare e “far suonare” il capoluogo come tempio della musica internazionale.

E a far suonare il penultimo campanello di Umbria Jazz, ci penserà uno dei gruppi britannici più originali degli ultimi decenni: gli Incognito. L’Arena Santa Giuliana ospiterà il genio di Jean-Paul "Bluey" Maunick, classe 1957, inglese ma nativo di Mauritius, che grazie all’incontro con Paul "Tubbs" Williams ha generato un lungo sodalizio sugellato da ben 28 album. Divenuti uno dei gruppi di riferimento dell’acid jazz, in loro ultimo recente lavoro, “Amplified Soul”, è un mix esplosivo di sonorità prese a prestito dalla sperimentazione musicale che questi eccelsi musicisti hanno attraversato in oltre trent’anni di carriera; dal soul di Memphis al funk strumentale, fino alle atmosfere acid jazz, vera firma del loro spirito musicale. Già sul palco di Umbria Jazz nel 1993 e nel 2010 insieme al singer italiano Mario Biondi.

Ma la grande chiusa della 42à edizione di Umbria Jazz, in programma domenica 19 luglio, sarà affidata a Taylor McFerrin e Orlando Julius & The Heliocentrics, uno straordinario concerto a “porte aperte” che il Festival vuole regalare al grande pubblico.

Sul palco il giovane McFerrin, figlio del Maestro Bobby McFerrin,  ci sa proprio stare; l’anima del jazz che ha fatto epoca, si accosta magicamente alle più contemporanee espressioni della musica elettronica. Ad accompagnarlo sul palco la batteria di Marcus Gilmore, nipote del celebre Roy Haynes.

A seguire il godibilissimo lavoro di Orlando Julius, considerato tra i maggiori compositori di musica nera africana La sua musica, segnò una svolta, un punto di incontro ed un “abbraccio fra quella africana e quella statunitense. Un concerto gratuito sotto le stelle, un omaggio al variegato e multiforme viaggio nel jazz e nei suoi animi più reconditi, saluterà il grande palco, gli anfratti, le strade e le piazze che ogni anno non smettono di celebrare l’amore per la musica.

A far suonare Piazza IV Novembre ci penseranno i talenti della Berklee Jazz Clinic, con un ultimo omaggio ad uno dei sodalizi più importanti del Festival; concerti non stop ai Giardini Carducci fino all’una di notte con Kim Prevost, Sugarpie & The Candymen, Patrick Williams e Frank Bey.

È una città che vive di echi internazionali; con i suoi ritmi veloci ma immutabili nel suo divenire, con i suoi concerti senza sosta, senza notte, ne giorno. Ma anche un tempo dilatato, espanso, grazie alle belle jam session tirate fino all'alba lungo corso Vannucci. Vecchie strade che come in un film si improvvisano magicamente piccole Broadway, stralci di terra di New Orleans, in cui rivivono ubriachi urlanti e piccolo borghesi, musici erranti e poeti reiterati, sax consumati, giri di rum.

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