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A volte ritornano… Le Serpilli Sisters incantano il pubblico a Palazzo Gallenga. Il duo marchigiano spopola e persuade

A volte ritornano… Le Serpilli Sisters incantano il pubblico a Palazzo Gallenga. Il duo marchigiano spopola e persuade.

Le avevamo applaudite alla chiesa di S. Antonio abate, in corso Bersaglieri [Serpilli Sister per la Grande Classica al Borgo. Uno strepitoso duo piano-chitarra (perugiatoday.it)]. Ed erano state così care ai musicofili perugini da indurre Salvatore Silivestro, presidente A.Gi.Mus, a riproporle nell’Aula Magna dell’Unistra.

Un duo (chitarra-pianoforte) prezioso e raro. Soprattutto perché non c’è molta musica scritta per questa formazione. E anche perché è richiesto uno straordinario affiatamento, quale può esserci fra due sorelle, come Caterina (“c” come chitarra, dice) e Roberta Serpilli. Tanto che alcuni dei brani proposti fanno capo al duo Andrés Segovia, insuperato Maestro di chitarra, e la moglie pianista Paquita Madriguera. 

Il programma, dal titolo “Echi del Novecento”, ha previsto anche diverse trascrizioni operate dal duo stesso.

“Preludio” messicano di Ponce, poi una Fantasia di Margola. A seguire, Albeniz con Malagueña e Tango, un riuscito tentativo di elevare al rango di classicità la musica popolare.

Quindi i Valses poeticos di Granados e le Wintergreen Composers, variazioni di compositori americani su un tema di Persichetti: il vero cavallo di battaglia del duo. Il musicista – ricordo – è anche lontano parente delle concertiste.

Poi una difficilissima Fantasia di Mario Castelnuovo-Tedesco e un omaggio a Morricone.

Regalo di un bis fortemente sollecitato con Piazzolla.


 

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