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Il venerdì si servono risate con la stand up comedy per la prima stagione di “Comìc”

Felice crasi di “comico” e “con microfono”, la rassegna si prepara al debutto

Il venerdì si servono risate con la stand up comedy per la prima stagione di “Comic” (si pronuncia con l’accento sulla i), felice crasi di “comico” e “con microfono”.

Fra i travertini della Vetusta, nasce una creatura infarcita di risate, di intrattenimento graffiante alla maniera dei “microfoni aperti” che imperversano negli States.

Ne dànno il lieto annuncio l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano, Gianluca Liberali direttore artistico di Aucma (Associazione Umbra Canzone e Musica d’Autore), Massimiliano Burini, direttore artistico Occhisulmondo, Maurita Passaquieti, responsabile del progetto grafico per Fattoria Creativa, Matteo Svolacchia, direttore artistico di Comic.

Edizione zero che si terrà per un venerdì al mese da gennaio ad aprile (31 gennaio, 21 febbraio, 13 marzo, 3 aprile, sempre alle 21) alla Sala dei Notari nelle prime tre occasioni, con chiusura a San Francesco al Prato, nell’occorrenza dell’inaugurazione dell’auditorium (ma Varasano incrocia le dita perché, dopo tante vicissitudini, si spera che la jella finisca, una volta per tutte).

La grafica propone un tipetto disinvolto col piede legato a un microfono e sotto un vigile occhio… di bue. E questo sarà: senza scenografie e orpelli, ma un serrato corpo a corpo tra tagliente affabulatore e pubblico. All’insegna della più pelosa complicità, del politicamente scorretto. E di un’aggressività che si veste di (pseudo)maleducazione per cui “il riso fa cattivo sangue”… a carico degli sbeffeggiati.

“Il riso – sottolinea Varasano – svolge una precisa funzione sociale e… giova perfino alla salute”.

Circa il programma, apre le danze Michela Giraud, popolarissima sul web per video virali dei collettivi Educazione Cinica e Le Coliche. Ma anche attiva intrattenitrice alla “Tv delle ragazze” della Dandini.

Sarà poi la volta di Saverio Raimondo “Satiro parlante”, disposto a dirne e farne di tutti i colori, anche per la sua straordinaria somiglianza con Di Maio, sbeffeggiato alla grande.

Quindi Luca Ravenna, amatissimo dai più giovani, capace di ironizzare anche sui temi più sensibili con la delicatezza di una ruspa.

Chiude Ruggero dei Timidi, crooner strepitoso e seguitissimo, che torna alle origini con tanto di strumento  al seguito.

Artisti che ci insegneranno a ridere di tutto, per la paura di essere costretti a piangere. All’insegna del motto leopardiano secondo il quale “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”. Perché il saper ridere, a pensarci un momento, è quello che contrassegna un popolo civile. Anche se con una puntina di (in)accettabile provocazione.

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