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Civitella d'Arna, scultura open air come laboratorio didattico

All'opera, a Parco Baldelli, Francesco Tufo, artista emergente

Civitella d’Arna, Parco Baldelli, scultura open air come laboratorio didattico per svelare i segreti dell’arte del levare. Uno spettacolo che non è dato comunemente di vedere. Lo offre gratuitamente il giovane artista Francesco Tufo, punto di riferimento dell’arte scultorea e, non a caso, ormai residente a Carrara, mamma del marmo scultoreo dai tempi di Michelangelo.

Francesco, già punta di diamante dell’iniziativa lanciata dal presidente Lamberto Salvatori, è un seguace di Prassitele e ama raccontare le attività del territorio arnense. Lavora pietra, marmo, ferro, vetroresina, metallo, materiali di recupero, cemento.

Il lavoro sul quale è attualmente impegnato – in marmo bianco di Carrara – riproduce delle radici, appoggiate su un capitello, a memoria delle culture arboree della zona, intrisa di memorie della classicità. Va peraltro ricordato che all’interno del Castello sono perfettamente conservate cisterne romane e che ai piedi del paese dovettero sorgere terme nelle quali si bagnò Messalina.

Non sono pochi i frequentatori della Festa delle Campane e del dialetto perugino che si soffermano ad osservare il lavoro dei due “Franceschi”: il pittore perugino Francesco Quintaliani e, appunto, lo scultore Francesco Tufo. In questo caso, ne è rimasto colpito il principe-profumiere Alberto Bottini.

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