Chiusura in grande stile della Prima Selezione Città di Perugia, dopo un mese e mezzo di mostra
Dieci giorni alla Penna, tutto il mese di febbraio alla Galleria Artemisia di Giuseppe Fioroni
Chiusura in grande stile della Prima Selezione Città di Perugia, dopo un mese e mezzo di mostra punteggiata da eventi con cadenza settimanale. Dieci giorni alla Penna, tutto il mese di febbraio alla Galleria Artemisia di Giuseppe Fioroni.
Eventi a go-go: concerti, presentazione di libri, conversazioni di cultura, danza, affabulazioni letterarie, folclore e tradizione, musica e carnevale.
La selezione per la XIII Biennale di Roma chiude col botto e con la presenza del “generalissimo” Pino Chiovaro, che vanta mostre e contatti non solo in tutto lo Stivale, ma in Europa (Austria, Germania…), addirittura in Sudamerica (San Paolo del Brasile e Mato Grosso). Ora ha in serbo un progetto grandioso, intitolato “Sibari”, sul quale non vuol ancora svelare più di tanto, ma che vedrà coinvolti artisti internazionali, città, enti e amministrazioni di rilievo.
Chiovaro consegna le lettere di accreditamento agli artisti selezionati. Parteciperanno alle esposizioni di aprile e ottobre, con premiazione finale in Campidoglio a favore di 10 artisti su un complesso di 100 ultraselezionati.
Racconta l’event manager Chiovaro all’Inviato Cittadino: “Nutro un legame antico e affettuoso con Perugia, la mia seconda città del cuore”.
Aggiunge: “Tenevo in modo particolare a consegnare personalmente gli attestati ai vostri artisti che trovo di una eccezionale qualità”.
Da dove origina il rapporto con la Vetusta?
“In passato ho tenuto da voi due eventi straordinari. Pensi che una delle prime edizioni della Biennale aveva come premio per gli artisti vincitori proprio una mostra nel vostro palazzo comunale”.
E l’altra occasione?
“Si chiamava ‘Premio Primavera’ e culminò con una grande mostra alla Sala dei Notari che il sindaco dell’epoca, Mario Silla Baglioni, assecondò convintamente”.
Come valuta l’organizzazione perugina?
“Ho avuto 22 referenti nazionali e posso affermare che ad Alessia Cigliano – e a suo marito, l’avvocato Marco Brusco – va riconosciuto il merito di un’organizzazione ineccepibile. Anche la giuria (presieduta da Giuseppe Fioroni, con la pittrice Cigliano e l’ambasciatore Mario Palma) ha ispirato le proprie valutazioni a competenza ed equanimità”.
Qualche anticipazione sulla futura XIV edizione della Biennale?
“Sarà individuato un rappresentante per regione. Suo compito: quello di coprire le città più importanti e di organizzare compiutamente tutte le fasi, dalla selezione alla premiazione. Un lavoro colossale, per il quale ci vorranno competenze e spirito di dedizione”.
Inutile aggiungere che – se non fa velo l’amicizia – l’Inviato Cittadino fa il tifo, ancora una volta, per il tris d’assi Cigliano-Brusco-Fioroni. E pare che il presidente della Biennale – visto il buon esito di questa esperienza – abbia buone ragioni per auspicarne la prosecuzione.